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Piaggio Aero: centoquattordici lettere di licenziamento

Piaggio Aero licenzia centoquattordici lavoratori, ottanta già in forza a Genova Sestri Ponente e trentaquattro a Villanova d’Albenga: le lettere di licenziamento sono pervenute questa mattina ai dipendenti che, attualmente, sono tutti in trattamento di cassa integrazione, che scadrà il prossimo luglio. Così si esprime Antonio Caminito della Fiom Cgil di Genova:”Piaggio Aero ha avviato questa mattina la procedura di licenziamento collettivo nonostante avesse detto che non ci sarebbero stati esuberi e se si sente autorizzata a farlo è perché il governo ha nei fatti dato l’ok al nuovo piano industriale”. I sindacati hanno chiesto un immediato incontro con l’azienda: “Vogliamo capire quali sono le reali intenzioni – ancora Caminito – e se la convocazione non arriverà immediatamente siamo pronti a scendere in piazza”.

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha già invitato Piaggio Aero ed i Sindacati ad un incontro presso il Ministero dell’industria e dello sviluppo economico il 19 marzo, alle 17,00. La lettera di convocazione è stata inviata alla Presidenza del consiglio dei ministri, ai sindacati, all’azienda e alla Regione Liguria nella persona del presidente Giovanni Toti.

Il ridimensionamento della forza lavoro rientra nel piano industriale che da mesi viene contestato dai sindacati. Il piano prevede la ricerca di un acquirente per il settore “motori”, la vendita del ramo d’azienda delle proprietà intellettuali del P180 civile, velivolo di punta dell’azienda aeronautica di Villanova d’Albenga, e la concentrazione sul settore “velivoli militari”. Pare che un gruppo cinese sia interessato al P180. Il piano industriale è stato approvato, nelle linee di massima, lo scorso 15 febbraio al Mise. In quella sede il Governo ha ribadito che la Golden Power può essere esercitata solo per quanto riguarda la tutela delle attività legate alla difesa nazionale e non può influenzare il piano industriale.

Questa mattina è stato comunque firmato un accordo tra l’Azienda ed i Sindacati, dopo un lungo incontro, sulla base del quale non saranno inviate altre lettere di licenziamento ma verrà proposto un percorso di adesione volontaria alla mobilità con una serie di agevolazioni. All’intesa non ha aderito la Fiom, che ha riferito di voler attendere l’incontro di lunedì al Mise prima di siglare l’accordo; esso riguarda i lavoratori in cassa integrazione sino a luglio: al termine del periodo di ammortizzatori sociali non saranno licenziati ma potranno aderire su base volontaria alle procedure di mobilità. Sono previsti incentivi e verranno inoltre valutati singolarmente i casi dei lavoratori prossimi all’età pensionabile. Gli incentivi accordati ai i lavoratori che aderiranno liberamente e volontariamente alla mobilità, sono così scaglionati :

– per chi aderisce entro il 20 aprile l’azienda erogherà 30 mensilità per 50 lavoratori al massimo;

– entro il 20 maggio erogherà 24 mensilità per 35 adesioni al massimo;

– entro il 20 giugno 18 mensilità per 18 adesioni al massimo;

– entro il 20 luglio 12 mensilità per 11 adesioni al massimo

«Con questo accordo – spiega Antonio Antonio Apa, segretario Uilm Genova – tuteliamo i lavoratori scongiurando i licenziamenti e offriamo una possibile soluzione per i lavoratori interessati. Chiaramente questo rappresenta solo un pezzo della soluzione al problema. Abbiamo ancora 113 persone in Cigs a cui riteniamo vada data soluzione, a tutti, entro la fine del periodo di cassa. Il nostro obiettivo rimane non lasciare nessuno per strada».
La Fiom di Genova non ha firmato l’accordo: «Abbiamo deciso di non firmare perché non ci fidiamo di un’azienda che prima dice che non ci saranno esuberi, poi manda le lettere, poi sembra ricambiare idea – dichiara il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro -. Visto che lunedì siamo stati convocati a Roma dal ministro Calenda attendiamo di avere rassicurazioni dal Governo… i lavoratori che non accetteranno la mobilità volontaria incentivata e che oggi sono in cassa integrazione a fine luglio rientrino in azienda». «La Piaggio Aero ha preso tanti soldi pubblici – ancora il segretario della Fiom – e il governo deve essere garante della tutela dei lavoratori».
«I problemi di Piaggio sono bel lontani dall’essere risolti ma questo accordo è un buon passo in avanti. Chiusa questa partita adesso attendiamo di esprimerci al tavolo governativo, dove rappresenteremo la nostra preoccupazione rispetto ad una vertenza ancora aperta» così si è espresso Alessandro Vella, segretario generale Fim – Cisl Liguria: «Ci attiveremo poi affinché il tavolo con la Regione Liguria del 23 marzo prossimo dia le risposte che ci attendiamo. Chiederemo alla Regione un impegno preciso in relazione all’assegnazione delle aree ex Piaggio a Phase, che attraverso una sorta di clausola sociale sia vincolata ad attingere figure professionali dal bacino costituito dai lavoratori Piaggio».

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