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Prima Categoria – Matteo Ognjanovic analizza il momento del Plodio: “Dobbiamo lottare e credere nella salvezza”

La prima stagione in Prima Categoria del Plodio non sembra essere nata sotto una buona stella. I ragazzi di Brignone hanno ottenuto solo due pareggi dopo la vittoria all’esordio contro la Baia Alassio e stazionano in fondo alla classifica a sette punti dalla zona play out. L’esperto difensore Matteo Ognjanovic analizza il percorso compiuto dalla squadra e, più in generale, l'”ambiente Plodio”.

Prima stagione a Plodio. Che tipo di ambiente hai trovato? Come giudichi l’organizzazione societaria?

L’ambiente è familiare e composto da amici. Il gruppo rappresenta l’elemento fondamentale. I dirigenti si occupano di tutto: fanno davvero un grande sforzo, dedicando molto del loro tempo, per gestire la società al meglio.

La classifica non è bella. Tuttavia, il Plodio dispone di numerosi giocatori che conoscono la categoria. Si può parlare di inesperienza e sfortuna o ci sono altri fattori alla base di questo ultimo posto?

Molti di noi conoscono già la Prima Categoria. Questo fattore però conta relativamente perché ogni stagione è diversa dalle altre e quanto si è fatto in precedenza viene azzerato al fischio dell’arbitro. Io per primo non sono lo stesso di quattro anni fa per motivi anagrafici. Possiamo parlare sia di inesperienza sia di sfortuna, anche se limiterei quest’ultima agli infortuni. Gli episodi possono essere contrari una volta o due, ma quando si va oltre allora significa che ci mettiamo del nostro.

L’attaccante Gennarelli ha cambiato maglia a dicembre e non sono stati inseriti nuovi elementi. Avresti fatto qualcosa di più sul mercato?

Dire che uno o due giocatori di qualità non ci avrebbero fatto comodo sarebbe un’affermazione ipocrita. C’è anche da dire che, oggettivamente, la posizione in classifica non ci ha reso appetibili. Restiamo comunque un gruppo valido che può fare meglio. Proprio per questo, dobbiamo continuare a lottare per raggiungere la salvezza.

Avete giocato con moduli diversi. Qual è la sistemazione più adatta alle vostre caratteristiche?

La difesa a 4 è la base. Abbiamo giocatori che possono interpretare sia il 4-4-2 sia il 4-3-3. I cambi di sistema sono stati determinati spesso da infortuni e assenze purtroppo.

Avete perso spesso di misura, dimostrando quindi di poter competere in Prima Categoria. Quali gare ti hanno lasciato il rammarico maggiore?

Troppe! Non ultima la sconfitta di Alassio di domenica scorsa. Aggiungerei anche quelle contro Speranza, Veloce e Aurora. Ma anche il pareggio contro il Pontelungo. Tutte sconfitte arrivate nel finale in partite che avrebbero potuto portare non solo punti utili ma anche morale che ci avrebbe consentito di preparare le giornate successive serenamente.

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