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Ritorno a Caporetto

Dal titolo “Ritorno a Caporetto” è il nuovo libro, l’undicesimo, del giornalista Pier Paolo Cervone. Uscirà in occasione del prossimo centesimo anniversario della disastrosa rotta italiana del 24 ottobre 1917.  Si tratta di un volume (160 pagine, 30 foto) da leggere camminando attraverso i luoghi dove si è combattuta la dodicesima battaglia dell’Isonzo. Un viaggio nella storia che passa attraverso Plezzo, Tolmino, ovviamente Caporetto e gli altri piccoli paesi, oggi sloveni, della Valle dell’Isonzo, ricostruendo ciò che è avvenuto: le cause e i responsabili di una tragedia con pesanti conseguenze non solo per i poveri fanti, alpini e bersaglieri del Regio Esercito Italiano, ma anche per i civili di Friuli e Veneto costretti ad abbandonare le loro case, i loro campi, le loro proprietà e a diventare profughi.

Un percorso in cui riecheggiano le voci dei soldati che a Caporetto non hanno alzano le mani davanti ad austro-ungarici e tedeschi, questi ultimi i veri artefici di una nuova strategia militare applicata alla perfezione da due giovani ufficiali, nel corpo d’armata tedesco comandato da Otto von Below e da Konrad Krafft von Dellmensingen, destinati a fare una prestigiosa carriera: il tenente Erwin Rommel e il sottotenente Ferdinand Schorner.

Il libro, edito da Mursia di Milano, prende le mosse dal ricordo del centesimo anniversario della Grande Guerra.

All’estero (Verdun, Ypres, Somme e Marna) sembra siano maggiori le commemorazioni dei grandi eventi e le rievocazioni, da noi si dice che le regioni (Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto) che più di altre avrebbero potuto e dovuto far crescere il turismo storico-militare legato a quelle vicende,  non abbiano colto l’occasione. Sono nati alcuni comitati e commissioni, ma i risultati pare siano pochi.

Il libro sarà presentato quest’estate in numerose località della Riviera: primi appuntamenti a Finale Ligure, Noli, Andora. Poi Cervone sarà a Torino e ospite di diverse località di Veneto e Friuli.

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