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Lettere alla redazione

Roma e il prossimo Giubileo

concilio vaticano iiMentre la politica è attraversata da forti contrasti e probabili spaccature, in vista delle elezioni politiche previste per la primavera 2015, Papa Francesco annuncia un Giubileo straordinario (di solito ogni 25 anni) per il prossimo anno.
Tutti si trovano a puntare il dito contro l’Isis che infanga l’Islam minacciando l’invasione e la distruzione dei “nemici crociati”, il Papa Francesco, invece, a testa alta, memore del nome assunto e forte delle sue convinzioni, dice: “se volete essere Cristiani dovete essere diversi dagli altri”.
Già il Santo Francesco, mentre i vari stati inviavano i propri crociati, armati di tutto punto, a combattere l’Islam, si presentò armato di sola fede, ottenendo riconoscimenti e fiducia sino all’affido in custodia della Terra Santa.
L’obiettivo dell’Anno Santo parte dal cuore per sottolineare e mettere in risalto l’importanza della “Misericordia” già ben presente nel Suo programma.
La Misericordia di Dio (dalla misericordia al perdono) deve servire come momento e mezzo per migliorare i rapporti tra le persone e tra i popoli. Infatti, subito dopo la Sua investitura, il Francesco, ritenendo sublime e per certi versi stravolgente la riforma della Chiesa, già fece distribuire “la misericordina” (una scatoletta contenente un rosario).
Ben sapendo che il Suo operato non sempre potrà essere ben accetto alle gerarchie vaticane, sa di poter contare sul sentimento popolare e come annunciato è disposto a lasciare, pur di non dover rinunciare ai suoi obiettivi.
L’evento potrebbe portare a Roma alcune decine di milioni di persone tale da avere un ritorno economico e di grande visibilità di vasta portata.
Ovviamente servirà presentare una città funzionale ed ospitale. La città di Roma, in stretta collaborazione con il Vaticano, sarà chiamata a valutare la reale situazione, ed a studiare le strategie migliori per ottenere una perfetta accoglienza in vista dell’evento.
Chi si prenderà questo compito? Sarà il Sindaco, il Prefetto o un Commissario? In quest’ultimo caso chissà forse sarà richiesta l’esperienza di Veltroni?

 

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