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CULTURA

ROSANNA LA SPESA A TORINO, PER …NUOVI EQUI.LIBRI

di Giorgio Siri

Termina sabato 17 settembre, a Torino, presso l’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria, la mostra Nuovi Equi.libri, curata da Ivano Bardini. Alla rassegna partecipa, tra altri artisti, la savonese Rosanna La Spesa.

Ideata, da Ivano Bardini, su di un concetto espresso da Henri Matisse (1869-1954), sull’arte come energia calmante, fatta di purezza, equilibrio, tranquillità – pensare che Matisse, come fa notare proprio uno degli artisti partecipanti, è il più illustre rappresentanti dei “fauves”, ovvero “le belve” – la collettiva cerca di esplicare e di rappresentare l’idea di equilibrio, anzi degli equilibri, giocando anche sull’ambiguità della parola, una volta scomposta, come affermato dallo stesso Bardini, “equi e libri”, visto che ci si trova in una Biblioteca!

L’atmosfera della mostra è, volutamente forse, incline ad un qualcosa di arcano, di spiritico, di ricerca di essenzialità, perché raggiungere l’”equilibrio”, ovvero uno stato in cui non prevalga un elemento sull’altro, costituisce, a volerlo rendere artisticamente, una ricerca tanto affascinante quanto ardua; si ha bisogno di concentrarsi, di chiamare a raccolta le forze interiori e le voci di fuori; non a caso, all’inaugurazione, era presente Isabella Cambiganu, per offrire una audizione, in effetti molto suggestiva, dei suoni armonici delle sue “campane di cristallo”!

L’esposizione dell’”Erbario” di Leonhard Fuchs, stampato a Basilea, nel 1542, da Michel Isengrin, preziosa opera appartenente alla Biblioteca, ha messo in relazione la collettiva con la ricerca delle proprietà naturali, da cui, fra il XV ed il XVI secolo – l’epoca in cui sarebbe vissuto il leggendario Faust – derivò la botanica!

Interessanti gli apporti dei vari artisti che hanno cercato di definire il concetto dell”equilibrio” attraverso le esperienze artistiche che di ognuno sembrano proprie: chi, in modo “matissiano” si è affidato a espressività cromatiche, chi ha cercato l’equilibrio nella personale veduta di paesaggi e di vari aspetti della natura, chi ha raffigurato immagini provenienti da osservazioni microscopiche, chi immagini autobiografiche, chi oggetti in forma artistica; ogni autore meriterebbe un apposito approfondimento e comunque sembra che le immagini ispirate alla natura abbiano la prevalenza.

In tale contesto la presenza di Rosanna La Spesa, con opere scultoree, pare molto significativa nel tentativo di afferrare il concetto dell’equilibrio. Legata, come sappiamo, ad una ricerca materica che sembra voler riscontrare, nei materiali “lavorati”, come le chiare e cristalliformi “vetrofusioni”, che la contraddistinguono, la rappresentazione degli elementi del mondo – ci piace dire che nei suoi “bulbi”, attraverso una vetrofusione dai toni azzurri, può essere contenuto il mare – l’autrice, che indaga il rapporto segreto – o ben visibile – fra l’arte e la Terra, è portata alla ricerca del valore degli “equilibri” da cui origina lo stare insieme dei vari elementi, l’armonia di essi che lei sa così bene rappresentare unendo, alla forma dell’uovo, dei metalli, che raffigurano una conchiglia, abbinando a imbastiture metalliche, vitree forme a foglia, sapendo immettere nella trasparenza “matissiana”, anche in questo caso, delle forme cristalline, il lacerante gesto di una mano implorante, che rappresenta la tragedia del nostro tempo, quelle dei migranti che fuggono percorrendo il mare, coscienti che potranno soccombervi: capacità di intendere, anche in ciò, la voce del tutto di cui facciamo parte!

In una teca appositamente a lei dedicata l’autrice savonese ha proposto i capisaldi delle sue opere degli ultimi anni. Dall’”uovo all’uovo”, così ha voluto simboleggiare la sua presenza, come a dire dalla vita alla vita, passando attraverso la drammatica opera “Pescato del giorno” che si estrinseca , appunto, nella scabra ma forte essenzialità di un disperato protendersi di mani, alle forme in vetro di cui una, totemica, sta forse a metà fra la figura di un cristallo ed una espressione vegetale,la sagoma della ali, forma fondamentale per l’autrice, il bulbo, microcosmo come una cellula, particella infinitesimale del tutto, per ritornare alla forma dell’uovo.

Rosanna La Spesa, impareggiabile nelle composizioni in vetro, altrettanto intrigante con le forme massicce sferiche ed ovoidali, simbolo della Terra e della vita sulla Terra è interprete acuta dell’“equilibrio” felice su cui si basa l’esistenza e testimone altrettanto acuta del percepire la rottura di esso che gli eventi drammatici, che le stanno a cuore, provocano!

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