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Salviamo il Mermet

di Redazione

Da più parti, sulla stampa e sui blog, si alzano voci in difesa dello sferisterio Mermet, per proteggerlo da un piano di edificazione che i suoi fautori, cioè i suoi proprietari, si ostinano a presentarlo come l’unica soluzione possibile per la sua salvezza. Mentre, al contrario, l’opinione generale è che ne segni la morte certa, la fine della Pallapugno in Alba e la perdita di un patrimonio storico unico nel suo genere: l’impianto sportivo più longevo d’Italia, costruito nel 1855 per volontà di un cittadino albese e con il contributo del Comune e per questo vincolato con sentenze giuridiche al solo fine sportivo. Un patrimonio che soltanto la nostra città possiede e che, pertanto, dovrebbe essere in testa ai pensieri dei suoi amministratori nel cercare ogni via possibile per evitargli la triste fine che ora si presenta.

Ė pur vero, occorre onestamente riconoscere, che si tratti di un risveglio tardivo di coscienza civica, perché durante i lunghi anni in cui è maturata in Consiglio Comunale la decisione di accettarlo in Piano Regolatore, nessuna voce si è alzata a ricordare che il dovere precipuo di ogni comunità è il rispetto della sua storia e la salvezza delle testimonianze di cultura e civiltà ch’essa possiede. Il Mermet è una di queste, tra le più peculiari. Ampiamente giustificate perciò, seppure in grave ritardo, le invocazioni che ora salgono per chiedere di cambiare lo stato delle cose, studiare e avviare soluzioni alternative prima che sia troppo tardi.

Per questi motivi, al solo scopo di analizzare la possibilità di risolvere in altro modo il problema senza pregiudicare i diritti di alcuno, è nostra intenzione di dare vita ad un Comitato Promotore per la salvezza e la valorizzazione dello storico sferisterio, a cui invitiamo a fare parte tutti gli Enti, i cittadini, gli amanti di Pallapugno di Alba di Langa e di Roero che in esso hanno amato e celebrato i grandi campioni di questa  nostra terra.

Se lo spirito del Mermet (e di Augusto Manzo) è ancora vivo, batta un colpo!

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