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ATTUALITÀ

Savona, un cantiere a cielo aperto di idee e soluzioni in cerca di sponsor

Tra rivendicazioni di progetti e obiettivi latenti, il 2017 è iniziato con alcune decisioni impopolari.

L’erba di Villa Zanelli continua a crescere e se da una parte le banche tedesche fanno orecchie da mercante sul contratto rifilato alla precedente amministrazione, dall’altra i savonesi hanno assistito a una guerra tra poveri terminata (si fa per dire) la scorsa estate con il ribaltamento del fronte politico.

Affidarsi all’albero della cuccagna subito dopo le elezioni è, però, un vizio comune nel Belpaese in cui l’impazienza regna sovrana. Di alberi a Savona ce ne saranno meno e il desiderio dei cittadini di scuotere animi e poltrone dipende dalla capacità di rinnovamento interno, non dai colori: ridefinire le priorità del territorio evitando di cadere nel vortice del mugugno virtuale e di chi si affianca alla gestione per protagonismo è essenziale.

E poi spiagge per animali, spettacoli pirotecnici, materassi, aiuole, illazioni, comitati anti-qualcosa. Ecco alcune delle componenti del pacchetto “all-inclusive” offerto dalla Città del Chinotto ai facoltosi croceristi.

La buona volontà di cui si sono armati i “nuovi” per sradicare le “vecchie” radici deve essere compensata da un progetto integrativo a lungo termine che vada oltre i cinque anni di mandato. In sostanza un passaggio di testimone – e non di debiti – sopra le parti, che consenta un rapido allontanamento di Corte dei Conti, mercatini dell’antiquariato fai-da-te, consulenti fraudolenti. Un circolo vizioso di malcontento che va oltre società partecipate, derivati e hub.

Dalla politica nazionale arrivano i segnali di un sistema in deterioramento, stanco, che non può e non vuole rinnovarsi perché il potere passa per vie sotterranee e imprevedibili.

L’UE stessa ha sbagliato i suoi calcoli ritrovandosi a sorridere a denti stretti a chi era dato per spacciato; esempi poco costruttivi per le realtà locali, che tremano sotto i colpi di chi fa la voce più grossa senza proporre soluzioni. Resta pertanto difficile addentrarsi nelle trame amministrative senza uscirne più confusi di prima.

Professionalità, elemento chiave del futuro di una città ricca di interlocutori e povera di finanziamenti; lungimiranza, qualità che passa inosservata agli occhi di chi non ne raccoglie i frutti, ma coloro che lavorano a Palazzo Sisto hanno, oggi, i requisiti per fare bella figura pur senza andare contro le disposizioni dei partiti.

Un’estate di fatica e sudore, di turismo incerto, di proposte giovani e, si spera, trasparenza attende la città di Savona tra una giornata al mare e l’altra.

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