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ATTUALITÀ

Sotto l`ombra Del chinotto: il black Sunday di Savona, Albissola e Finale

La “sesta” del campionato per le reginette provinciali della serie D si è rivelata una debacle senza precedenti. Tutte e tre le nostre società infatti hanno perso non totalizzando punti ed in certi casi pregiudicando parzialmente l’esito del prossimo turno. Ma andiamo per ordine. Forse la meno grave delle sconfitte può essere giudicata quella patita dall’Albissola che pur sempre giocava in trasferta. D’accordo che il Montecatini non aveva mai vinto (legge della probabilità) e d’accordo che i biancocelesti parrebbero favoriti dalle strette mura amiche, ma la, per certi versi “rocambolesca” rimonta dei toscani (gol strano di capitan Falivena e altrettanto bizzarra autorete di Gulli) ha lasciato del rammarico nel clan Fossati che forse avrebbe potuto (del senno di poi…) gestire al meglio gli adeguati ricambi. Note dolenti anche il casa giallorossa.Sigiocava a porte chiuse al Giovanni Bui di San Giuliano Terme a causa della fiera che ha occupato l’impianto sportivo del Ponsacco, una delle sorprese che già al Bacigalupo aveva destato un’ottima impressione.L’inspiegabile ribaltone avvenuto dall’89° al 95° ( con 3 gol subiti in soli 6 minuti) dopo essersi trovati meritatamente in vantaggio per 2 a 1 ed aver addirittura sfiorato sempre con Roda (estroso esterno classe 97 ex di Genoa, Imperia e Savona, autore di una doppietta) la terza segnatura lascia interdetti.E pensare che la giornata pareva positiva compreso il tentativo di trasformazione di un penalty da parte di capitan Doveri annullato dalla prodezza del giovale numero uno finalese Andrea Gallo. Se per l’Albissola si può parlare di mancata tenuta fisica, in questo caso si direbbe che si tratti di un improvviso ed imprevisto calo di concentrazione, ingigantito da alcuni svarioni dipesi dalla mancanza della ricerca del dettaglio (il difensore rossoblu Visibelli, autore di una rete di testa su angolo (una sua specialità), ad esempio, andava marcato meglio). E veniamo ai biancoblù. Che dire! Mai come in questa situazione i dati statistici ed i risultati dicono tanto. Dopo la cocente eliminazione infrasettimanale in Coppa (con l’Unione Sanremo a far festa per il secondo anno consecutivo) è giunta puntuale anche la prima sconfitta di campionato con la conseguente perdita dell’imbattibilità. Dopo tre pareggi diversi come prestazioni rese ma uguali nell’inespressa sensazione di saper giocare  “squadra” vincente (mentalità, agonismo e determinazione in generale latitanti) era lecito attendersi quella riscossa che non c’è stata. Le assenze dei bomber finalizzatori, il braccio malandrino di Ferrante sul cross di Anselmo, le folate mancate di poco dell’imprendibile Tognoni (da Lega Pro per quantità ma in difficoltà tecnica sottoporta), l’entrata ingiustificabilmente scomposta di Ferrando (il rosso diretto complicherà il proseguo), non bastano a trovare un alibi plausibile. Nello strapotere a centrocampo del coloured Fonjock (con annesso eurobolide all’incrocio), il vero guru degli schemi tattici levantini, stia la chiave dell’insuccesso. Ora per Tabbiani, giunge inappellabile la prova verità, perchè il derby in arrivo domenica al Borel la dirà lunga sul destino degli striscioni. Al momento crediamo comunque che la debacle contro la Lavagnese abbia messo in evidenza alcuni aspetti su cui meditare e lavorare : 

– non sempre l’ortodossia del modulo paga (anche in inferiorità numerica si è insistito sul 4 – 2 – 3 sacrificando la verve di Gallo per l’entrata di Venneri anzichè passare al 4 – 3 – 2 arretrando l’interditore Cardini e facendo uscire invece l’evanescente Mair )

– la lecita pressione dell’ambiente (magari pari alle aspettative alimentate) non deve portare a reazioni incontrollate sia in campo che fuori (si ricordi che al match mancavano all’appello il secondo “pensante” Sciutto ed il team manager Corbellini)

– le rimonte avversarie e la mancanza del guizzo nei minuti conclusivi registratesi nell’ultimo mese sono indicatori importanti di una preparazione atletica approssimativa o che perlomeno ha già esaurito la sua precoce fase apicale

– latita la mente, il faro, il regista, in poche parole il leader tecnico al di là della disposizione sul green( leggasi in successione Spinosa, Doveri, Panepinto, Fonjock).

Insomma, sperando che si corra ai ripari, attendiamo con curiosità la prossima puntata del campionato (che se per onestà intellettuale và classificato come “lungo” rischia però di dare  i suoi verdetti molto presto) dal titolo : A.A.A. Rivincite cercasi!






Felicino Vaniglia 

 

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