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Sotto l’ombra Del chinotto – Il toto-allenatori è iniziato : sotto a chi tocca!

Dopo tanti annunci roboanti e fiumi di inchiostro a vincere epicamente i play off con buona pace dei tanti scommettitori e pronosticatori sono stati i lombardi dell’Inveruno che in quel di Ligorna hanno trovato le forze fisiche e psicologiche di ribaltare da 2 a 0 a 3 a 2 nel travolgente rush finale.Nel catino genovese è accaduta una di quelle cose che restano scritte negli annali. Al 26′ del secondo tempo, la squadra di casa segna il calcio di rigore che porta il risultato sul 2-0 a proprio favore. Il cuore dei ragazzi di mister Andreoletti ( a mio parere il tecnico più promettente della categoria per predisposizione al gioco propositivo, però, batte forte. Tre minuti più tardi Jonathan Broggini, che poco prima aveva colpito il palo, insacca il gol del 2-1: è il 29′. Al 32′ Vincent De Maria, classe 1999 da poco entrato in campo, piazza il colpo del 2-2. Passano altri 6 minuti e Fabio Braidich gettato nella mischia dal mister, segna l’incredibile gol del 3-2 a favore dei gialloblu che passati in vantaggio conducono valorosamente in porto la vittoria della partita e, quindi, dei play off del Girone A. Adesso con la prima squadra biancoblù ormai in vacanza dopo la fine del campionato non resta che iniziare a concentrarci sulle anteprime che riguardano la prossima stagione partendo dal dato che Alessandro Grandoni non è più l’allenatore del Savona. Lo ha reso noto ufficialmente la società attraverso il suo servizio stampa: «Il Savona Fbc – si legge nella nota – comunica che a seguito dell’incontro avvenuto con Mister Grandoni in data odierna, le parti, hanno concordato di non proseguire il rapporto professionale per la stagione 2019/2020. La Società ringrazia Alessandro per il lavoro svolto, per gli ottimi risultati ottenuti e gli augura le migliori fortune per il prosieguo della propria carriera». Detto questo cerchiamo di capire chi possa essere il suo successore partendo dall’affermazione del Ds Canepa : “Non siamo assolutamente impreparati e valuteremo bene tutte le opzioni possibili con le tempistiche necessarie”. I ben informati dirigono le loro attenzioni su Chezzi, Fossati ed un “emergente”. Certo è che per un coach di grido la piazza di Savona se da un lato continua ad essere per blasone e visibilità un traguardo appetibile, dall’altro vista la fine fatta dai vari Riolfo, Braghin, Siciliano e Tabbiani, probabilmente rappresenta una scelta da prendersi con le molle.Partendo da quella “scritta” comparsa in Gradinata Perachino che ha sancito l’ormai definitivamente incrinato rapporto tra la gloriosa tifoseria del Savona e la società di Via Cadorna, per arrivare ai segnali pervenuti dall’amministrazione comunale e dal mondo dell’imprenditoria locale, gli indizi che portano al tentativo di rimediare l’ennesima stagione di transizione sono molti ed inducono a pensare che si stiano materializzando gli estremi per spalmarla ulteriormente al ribasso. Questo nonostante gli sforzi di rilanciare, solo ed esclusivamente sotto il profilo mediatico/comunicativo, attraverso suggestive conferenze e dichiarazioni di intenti. Se da un lato continuità di investimento economico (seppur limitato come budget in base alle vette da scalare)  da poarte del presidente Cristiano Cavaliere non è poi una cosa così scontata nel mondo calcistico odierno, dall’altro il basso profilo e la politica del contenimento non basta di certo ai sostenitori organizzati biancoblu e all’intera piazza. Se infatti per il direttore generale Sciutto la stagione appena conclusa è stata definita “da incorniciare” ci pare giusto che il vero tifoso aspiri a ben altro: tipo tornare nei professionisti, tipo possedere uno stadio finalmente in ordine, tipo avere una prospettiva futura dichiaratamente più ambiziosa. Non basta più con l’Albissola in serie C ed il Vado tornato in D, procedere, come dichiarato, con la medesima filosofia portata avanti, senza mai allungare il passo oltre la gamba, continuando a palesare a stretto giro di posta l’annunciata entrata di un nuovo “socio pronto a spostare gli equilibri”. Ripromettendomi di approfondire l’argomento, mi fa specie dover constatare che non solo non si riescono ad intravvedere prospettive per agganciare la Lega Pro e che non solo non si hanno segnali circa la volontà di riporesentarsi ai nastri di partenza con importanti conferme, ma vorrei far notare che nonostante le “giovanili” attraversino un fase aurea di successi (questo sì va riconosciuto con pieno merito) nella rosa della prima squadra continuino a non esserci giocatori provenienti dal vivaio. Intere leve “vincenti” sono state disintegrate e non valorizzate adeguatamente, finendo per essere cedute in prestiti sottodimensionati al fine di fare cassa. Forse l’ingresso di Fabio Tobia (fresco patentato Uefa A) nella qualità di responsabile del Settore Giovanile potrà portare  idee e  proposte che aiutino ad invertire un trend che conduce ad invalidare sistematicamente vquanto di buono si produce dal basso. Glielo auguriamo vivamente!

 

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