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Sotto l’ombra rossoblù Della prima Coppa Italia – Equilibrio cercasi per uscire dalla zona rischio

Il Vado imponendosi nello scontro salvezza ( un perentorio 3 a 0) con la cenerentola Lavagnese, in uno solo colpo ha abbandonato la zona retrocessione diretta e in virtù del recupero che lo attende mercoledì col Chieri aspira legittimamente a risalire posizioni su posizioni. Per la cronaca nel match con i bianconeri le reti sono state siglate da Castaldo  (non nuovo agli inserimenti vincenti su angolo) e da Redaelli ( sullo sviluppo di una palla inattiva) nel primo tempo, ed infine da Donaggio, che ha raccolto un cross dalla destra di Tomasini siglando il suo ultimo gol in rossoblù visto il suo giù ufficializzato passaggio all’Imperia. In pratica si è trattato di vistoso e meritato successo che non è mai stato in discussione che ridà morale ed autostima alla squadra che dopo Caronno si era venuta a trovare in una posizione decisamente preoccupante e che a differenza di numerose uscite in questa stagione, ha dimostrato che i ragazzi di Tarabotto se ben collocati in campo possono tenere alta la concentrazione anche in situazione di vantaggio. La terza vittoria del campionato ci consegna inoltre un settebello composto da Castaldo, Redaelli,Tommasini, Gallo, Marmiroli, Alessi, Piacentini, che indipendentemente della scelta del portiere tra Illiante e Faggiano, offre garanzie per il futuro specie se si considera che da questa settimana entreranno a far parte del team tre nuovi acquisti. Stiamo parlando del jolly difensivo Simone Guarco (classe 1993, proveniente dall’Imperia prima in classifica in Eccellenza, ex Savona e già in rossoblu nella stagione sportiva 2015-2016), dell’attaccante Nicolò Bruschi (classe 1998, in arrivo dal Chieti dopo aver giocato anche in Serie C con Cuneo, Gozzano e Arezzo)ed infine dell’esterno Giacomo Cecon (classe 2001, ex Savona, Carpi e Verbania). A tutt’oggi il reparto arretrato del Vado con 26 goals subiti risulterebbe il problema principale da risolvere ma ritengo che questo aspetto (quante critiche ho registrato a proposito) non dipenda dalla inadeguata qualità degli uomini schierati da metà campo in giù, piuttosto dalla mancanza di equilibrio che si viene a determinare se si operano talune scelte in funzione dell’interpretazione di ruoli chiave e dell’individuazione del modulo.La ricerca dell’equilibrio dal punto di vista tattico filtra attraverso l’attuazione di principi cardine come mantenere la possibilità di copertura reciproca in ogni circostanza come mantenere distanze corrette tra i vari reparti, come avvalersi in mediana di giocatori “bilanciere” che sappiano decidere se proseguire ad attaccare sul lato forte o portarsi sul lato debole, se sfruttare la catena di gioco laterale o cambiare catena, che siano in grado il più velocemente possibile di partecipare ad una transizione di gioco(positiva o negativa che sia).Contro i piemontesi del Chieri (reduci dal 2 a 1 sul Ligorna) che hanno a loro disposizione l’ultima chiamata per inserirsi in zona play off servirà molto equilibrio affinchè non si ritorni bruscamente con i piedi per terra. Casale (pari in doppia superiorità numerica), Fossano e sopratutto Verbania dovrebbero aver insegnato che l’equilibrio conta. E se conta!

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