Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

CULTURA

Spazio e materia grezza nella scultura di Anna Cerisola Scosceria

natural art

E’ in corso, sino a domenica, nel suggestivo scenario del complesso monumentale di Santa Caterina, a Finalborgo, un’esposizione di sculture della savonese Anna Cerisola Scosceria. Laureata in Architettura e docente per molti anni, poetessa, pittrice e maestra d’arte floreale, Anna Cerisola ha partecipato a numerose esposizioni sia personali che collettive ed è stata insignita di numerosi premi e riconoscimenti, sia per la pittura, che per l’arte floreale e la poesia. E’ da ricordare il conseguimento, da parte sua, del “Premio europeo di pittura” nel 2008, a Viareggio, con “Minorca”. La mostra di Finale è incentrata su esperienze scultoree che l’artista chiama “Natural Art”, ovvero espressioni basate sull’utilizzo di elementi naturali in fusione con materiali scultorei classici, dal metallo al vetro al legno. Occorre sottolineare, innanzi tutto, la maestria con cui Anna Cerisola padroneggia le tecniche di lavorazione del legno, del metallo, del vimini – tutto ad eccezione del vetro, ha precisato l’artista – che le permettono di “estrarre”, se così possiamo dire, l’opera dal contesto naturale. Nascono così oggetti straordinari dove l’apporto intellettuale e manuale è inseparabile da quello che viene attinto direttamente dal mondo naturale. Viaggiatrice instancabile, Anna ha scoperto l’espressività contenuta nelle grandi foglie di palma, ad esempio, che, trattate in modo anche molto semplice, con un bagno di candeggina, così ci ha detto, divengono un supporto sorprendente per una composizione anche sofisticata oppure, in altro contesto, assumono una forza evocativa di per sé significativa… E’ il caso di “Tensioni”, la scultura assunta ad emblema della mostra, in cui un movimento spiraliforme di metallo, nella specie il rame, si diparte da una sfera per avvolgersi appunto intorno ad una di tali foglie di palma: tensione intellettuale, da una parte, per la parte metallica, con la sua sottile ricerca di effetto, che incontra, dall’altro lato, una tensione trovata nel mondo vegetale, in una foglia, anche se una foglia imponente, che, nel caso, fissata nel suo distendersi ed accartocciarsi naturale, compendia in modo eccelso la figura protesa, tormentata, quasi implorante, suggerendo forse l’idea che tale simbolo c’era già, bastava osservare una pianta… Altrove, in un’altra opera, la foglia di palma rammenta una lontananza esotica, oceanica, primitiva…. basta fissarla com’è per percepire tale messaggio! Anna raccoglie, anche dalle nostre parti, pezzi di legno, magari trovati sulla spiaggia, come usava un tempo, come ricordiamo aver visto fare ancora alle nostre nonne, che, dopo una mareggiata, si recavano a cercare legna che sarebbe servita per ardere; Anna ha trovato così un oggetto straordinario, un legno che altri avrebbe abbandonato, ce lo ha raccontato testualmente, nel quale ha saputo cogliere la bellezza della materia grezza, la poesia che vi è contenuta, la capacità evocativa delle screpolature e delle corrosioni e l’ha usato, dopo accurata limatura, per incastonarvi uno splendido vetro artigianale: l’ha chiamato “Cadeau de la mer”, “Regalo dal mare”… Non è rimasta insensibile neppure al cospetto di un altro semplice pezzo di legno in cui sono abbozzati, nella casualità delle forme spontanee, due profili di uccello, è bastato metterlo in mostra… L’artista utilizza anche le conchiglie, le pietre, i coralli, i vimini che intreccia magistralmente, nel gioco di contrasti e chiaroscuri che sembra esserle caro… Anna Cerisola ci rivela un altro segreto: nella sua abilità di trattare il legno come una lamina di metallo prezioso, ci invita a riflettere su come lo spazio vuoto, “avvolto” da una sinuosità, da una forma, sia esso stesso significativo, espressivo, come sia indispensabile per capire una figura: è il caso di opere come “Astrazione” o “Vortice”. Intravvedere le espressioni artistiche racchiuse nella natura, che quasi devono essere soltanto scoperte ed esposte nel modo e nella luce giusti, scorgere nello spazio “incastonato” da un semplice segno, il mistero della contemplazione e della bellezza, è proprio della vocazione poetica di Anna Cerisola, è , forse, più attinente al percepire intimo della sensibilità del poeta che non allo spirito d’osservazione del pittore; né va dimenticata, per comprendere la personalità dell’artista, anzi, sarebbe da porre come premessa essenziale, la sua attività di maestra di composizione floreale!

Giorgio Siri

Rispondi