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ATTUALITÀ

“Te piace ‘o presepe?”

di Giada Rizzo

Il Natale nei film viene sempre rappresentato come un momento magico, dove tutto è perfetto; troviamo spesso riunioni famigliari così idilliache da divenire al limite della credibilità.

Sfarzosità, regali, addobbi meravigliosi, case illuminate. Domandiamoci quanto tutto ciò si distacchi dalla realtà, dalla vita vera.

Te piace ‘o presepe?” così domandava Luca Cupiello (Eduardo De Filippo) al figlio Tommasino in “Natale in casa Cupiello”, opera teatrale che venne successivamente trasmessa in televisione nel gennaio del 1962.

Una delle commedie più famose di Eduardo e, probabilmente, la più facile da amare.

Luca è un personaggio dipinto con tratti sinceri: uomo anziano, legato alla famiglia, alle tradizioni e al Natale; dolce, tranquillo, basso borghese ma con l’atteggiamento di un uomo di classe.

Eduardo nella sua commedia ci mette davanti ad una realtà cruda e ci invita a riflettere.

Non vi è nulla di perfetto nel Natale di casa Cupiello: Tommasino è un figlio distratto, Ninuccia (la figlia di Luca) vive incatenata ad un matrimonio infelice e custodisce in cuor suo un’amore proibito, mentre Concetta (la moglie del protagonista) porta il peso di tutta la famiglia.

Amore celato, amore non svelato, amore soffocato dalle vicissitudini famigliari.

Tutto gira attorno a quel presepe costruito da Luca con tanta passione, rifugio per la mente e per il cuore: chiara rappresentazione del sogno del protagonista di avere una famiglia unita (probabilmente desiderio di Eduardo stesso spesso in lite col fratello).

Nella sua commedia De Filippo ci ricorda il vero senso del Natale: l’unione, la famiglia, l’amore.

Eduardo ci dona qualcosa di importante per questo Natale: la possibilità di ritrovare noi stessi nella sua opera. Ritrovare la giusta via per amare il Natale. Sciogliersi nell’abbraccio dei propri cari.

Il Natale è questo, non è fatto di tavole imbandite e di regali costosi ma “Natale” è ricavare del tempo da trascorrere in famiglia, creare momenti e nuovi ricordi che andremo ad assaporare con il sorriso sul volto anno dopo anno.

Quando la mattina del 25 dicembre andremo a spacchettare i doni, rivolgiamo un pensiero ad Eduardo e al suo “Natale in casa Cupiello”; pensiamo all’imperfezione-perfetta che egli ha voluto rappresentare nella sua opera e, perché no, magari guardiamola insieme ai nostri cari come film di Natale.

Le pellicole dedicate al momento più magico dell’anno sono molteplici, la scelta è ampia ma se dovessi consigliarvene uno sicuramente la mia scelta ricadrebbe su “Natale in casa Cupiello” perché a differenza di molte altre rappresentazioni delle feste questa è assai più realistica e vicina alla realtà odierna.

Te piace ‘o presepe?”

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