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ATTUALITÀ

Un padre, il Santo e l’Arte.

di Gabriella De Gregori

Quando la grande religiosità e spiritualità ha incontrato un Artista di genio è avvenuto un altro miracolo nel mondo dell’Arte. Una famiglia savonese ha dato la committenza di un bassorilievo in marmo bianco in onore di San Francesco e in ricordo di un caro congiunto: sono passati molti anni ma il significato religioso,spirituale, affettivo e artistico è cresciuto in modo esponenziale. Già dal disegno abbozzato della testa del grande Santo si nota la qualità eccellente del disegno di un Artista che era cresciuto nel mondo dell’arte ceramica a Pesaro, ma che possedeva innate capacità di osservazione della figura come una sicurezza nel tratto grafico che lo distingue in tutte le sue opere e in particolare in questo“San Francesco e il lupo” Avendo seguito di persona  il divenire del lavoro  presso una nota ditta di lavorazione dei marmi in Savona., ricordo la difficoltà non solo tecnica nell’esecuzione ma anche  l’impatto da superare a causa di un tema a richiesta , in realtà la visione esistenziale che ha cercato  di attuare, rischiando di rimanere un illustre sconosciuto, come la sua laicità, contrapposta alla grande religiosità del committente, che è impegnato nell’ambito religioso in modo attivo, non ha impedito di realizzare un’opera unica nell’esperienza dell’artista  e dal carattere essenziale ma di grande resa tecnica e densa di contenuti spirituali, laici e religiosi: il grande carisma del Poverello d’Assisi, congeniale con quello dell’Artista schivo di ogni cosa superflua,trapela di semplicità e candore grazie al tratto leggero ma sicuro, caratteristica di Antonio Fiori.In questo consiste la grandezza dell’insegnamento dello Scultore,  che lascia aperta una strada di grande potenzialità per chi ,nell’ambito artistico, voglia studiare a ritroso il breve cammino dell’artista le cui capacità tecniche straordinarie unite ad un profonda fede nell’Arte Pura saranno sempre d’esempio per i fruitori e gli attori del mondo artistico contemporaneo: altre opere si possono ammirare in pubblico come il Peppin da Ca’ e in sedi private che trattengono la traccia indelebile del Genio Artistico schivo dalla vuota pubblicità. In questa singolare opera, collocata in mezzo alla natura, è riuscito ad innestare su una visione laica dell’esistenza la spiritualità elevata della grande fede di Francesco e soddisfare le esigenze e la necessità  di celebrare la figura di un  padre, che nel caso il committente porta il nome del Santo Patrono d’Italia , di grande importanza anche per l’Artista che dimostrava attaccamento alla figura paterna.

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