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ATTUALITÀ

Un pezzo di storia partigiana e sportiva se ne va.

di Redazione

 A 90 anni compiuti lo scorso 28 aprile, ci ha lasciato, Arturo Actis. Buono, a volte un po’ burbero, ma con un cuore grande così, ha lasciato un vuoto fra tanti amici che nel corso della sua vita hanno avuto il modo di conoscerlo e stimarlo. Nato a Mazzè, in provincia di Torino, è stato  ai tempi della Resistenza, per alcui anni in clandestinità sui monti della Lombardia. Catturato dai tedeschi e  deportato nei campi di concentramento in Germania, era stato per mesi torturato dalle SS. Alcuni anni fa in Prefettura la medaglia d’argento della Fivl assegnata ai deportati.  Lo ricordà così il vice presidente nazionale della Fivl, Lelio Speranza:” Con lui perdo un amico e un galantuomo. Un uomo di forte cultura che ha  trasmesso, nel corso degli anni, i valori umani e  di solidarietà cristiana”. Actis, amava ricordare quanto fatto in favore della Resistenza, andando nelle scuole a parlare con i ragazzi dei suoi trascorsi in favore della libertà. E’ stato anche uno sportivo. Nel 1939 aveva vinto a Roma, il campionato italiano di atletica leggera sui 3000 metri, ottenendo in seguito anche buoni risultati nelle gare di regolarità nell’ automobilismo, con la partecipazione a sei Trofei “Supercortemaggiore”. Attuale fiduciario del Coni per Spotono e Noli, è stato per anni vice presidente dei Veterani dello Sport di Savona , del Centro Provinciale Libertas e del Panathlon Club Savona.

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