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“Una passeggiata per Savona” con Luigi Bertogli e Rosy Biagioni per scoprire la percezione dei savonesi della propria amata città

“L’uomo è un animale social”, avrebbe detto Aristotele se fosse nato qualche tempo dopo. E avrebbe avuto ragione. Da quando sono comparsi, i social network non solo si sono rapidamente diffusi, ma si sono anche consolidati e continuano a diventare sempre più presenti nelle vite di tutti. Un trend di diffusione che, al momento, pare inarrestabile. Le funzioni sono ormai molteplici: tenersi in contatto con gli amici o con le persone con cui si lavora è solo uno dei tanti usi di queste piattaforme che sono diventate dei veri e propri “luoghi”. Luoghi per pubblicizzare il proprio marchio, luoghi per trovare lavoro, luoghi per vendere oggetti, luoghi per informarsi, luoghi dove condividere le notizie e, soprattutto, luoghi dove discutere. Quello che un tempo si faceva nelle piazze o nei bar ora avviene su Facebook, Twitter e compagnia bella con milioni, o miliardi, di utenti pronti a dire la loro su qualsiasi avvenimento.

Parlando di Savona, i “fori” dove discutere dei problemi della città sono alcuni gruppi Facebook. Discussioni a volte pacate e a volte dai toni forti che talvolta riescono addirittura a influenzare o, perlomeno, a far riflettere, la politica locale.

Sono tre i gruppi principali: Savona Good News, Savona è e Una Passeggiata per Savona. Abbiamo intervistato gli ideatori di quest’ultimo gruppo, Rosy Biagioni e Luigi Bertogli.

Da dove nasce l’idea di creare il gruppo “Una passeggiata per Savona”?

L’idea di aprire questo gruppo è nata tre anni fa, nel luglio 2014. In quel periodo la vecchia giunta che governava Savona aveva messo mano alla “Carta Etica e di Civile Convivenza” per apportare delle modifiche, soprattutto per quello che riguarda la gestione e conduzione dei cani. Queste modifiche erano di fatto inattuabili, assurde direi, in quanto, ad esempio, vietavano ai cani di fare “i loro bisogni al di fuori delle aree canine: i cani forse nel loro immaginario avrebbero dovuto volare da casa all’area canina più vicina, sempre se ne esisteva una vicina). Il clima in quel momento era proprio di messa al bando dei cani e ghettizzazione delle persone con cani. Sono state molte le iniziative contro questo assurdo regolamento che faceva sembrare che i cani fossero l’unico dello sporco in città. Fra le varie iniziative la nostra fu quella di creare questo gruppo, insieme ad un’altra persona che ora non ne fa più parte, proprio per dimostrare il contrario, ovvero che Savona è sporca non solo a causa dei cani, ma soprattutto per la mancanza di senso civico di chi la abita ed anche per le carenze di chi dovrebbe occuparsi della pulizia. In pochi giorno si registrarono un migliaio di iscritti e la stampa locale iniziò a parlare di noi. Con il tempo crebbe, ora gli iscritti sono circa 4500 e ultimamente la selezione delle richieste è più rigorosa. Per entrare nel gruppo è requisito fondamentale avere un legame reale con Savona: essere nati, abitare, lavorare o avere una casa per le vacanze.

Il gruppo è attivo da tre anni e continua a crescere, cosa è cambiato in questo tempo? Non le sembra che sia diventato sempre di più un vero e proprio “termomentro” dell’umore dei savonesi?”

Il gruppo è in crescita e, come detto in precedenza, ora la selezione è inevitabilmente più stretta, fondamentalmente per due motivi : siamo solo in due a gestire e “tenere d’occhio” più di 4000 persone  non è facile, avendo entrambi un lavoro che già ci impegna. Le richieste di adesione vengono vagliate attentamente. Nel tempo ci siamo ritrovati ad avere a che fare anche con “fake” e “troll”. Abbiamo affinato il fiuto e controlliamo bene prima di accettare un nuovo iscritto. In questo modo,, il gruppo è diventato senz’altro termometro dell’umore dei savonesi: riusciamo, attraverso le condivisioni, i “mi piace” e le discussioni, a capire cosa sta più a cuore ai cittadini e cosa li scontenta.

Che percezione ha della città chi come voi gestisce un gruppo dove moltissimi cittadini esprimono i loro umori?

La percezione è quella di una città che faticosamente vuole risollevarsi da una situazione critica, dovuta anche alle difficoltà di un Comune in pre-dissesto e delle sue partecipate. I savonesi amano la loro città e sono indignati nel vederla così deturpata, sporca e insicura.

Quali sono, basandosi su quanto appare scritto nel gruppo, le problematiche maggiori che affliggono i cittadini di Savona?

Abbiamo notato che l’interesse si desta soprattutto quando si parla di sicurezza (furti in casa, scippi…), la gente è contenta quando legge che sono stati fatti controlli per la sicurezza sul territorio da parte delle forze dell’ordine. Ma anche quando si tratta di pulizia, o mancata pulizia, e quando si discute di temi che evidenziano le ineguaglianze sociali.

In qualche caso, una tematica sviluppata sul gruppo è diventata oggetto di analisi di chi amministra la città?

Possiamo affermare che in molti casi il gruppo è stato ascoltato, gli appelli degli iscritti sono stati spesso colti da chi di dovere. Ad esempio, quando denunciamo situazioni gravi di abbandono rifiuti, molte volte l’assessore competente ha provveduto a far intervenire l’ATA. Quest’estate, il gruppo è stato molto influente quando si è proposto di valutare l’opzione dei fuochi artificiali senza botti, anche in questo caso l’assessore competente si è interessato per un’ eventuale alternativa ai fuochi tradizionali,purtroppo non attuabile nel nostro contesto.

Infine, una considerazione sugli animali, tema caro al gruppo. Secondo voi, o meglio, secondo il gruppo, Savona è una città pet friendly?

No, Savona non è pet friendly. Nulla viene fatto, da parte dell’amministrazione, per agevolare l’integrazione dei cani nel tessuto cittadino. Non vengono organizzati eventi nelle scuole per avvicinare i bambini al mondo animale. L’insofferenza verso i cani è alta, al punto che si verificano episodi di avvelenamento con “bocconcini” avvelenati o contenenti chiodi o vetri. In questo senso noi ci muoviamo. Abbiamo organizzato ad inizio ottobre una bellissima manifestazione con la partecipazione dei nuclei cinofili delle forze dell’ordine, della protezione civile, di gruppi cinofili privati che lo ripeteremo il prossimo anno. Vogliamo far sapere a Savona quanto siano importanti questi animali.

 

 

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