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ATTUALITÀ

Un’assoluzione eccellente

Giustizia è fatta! Il processo a carico del dott. Felicino Vaniglia ex dirigente tecnico di Ata Spa Savona si è concluso con un verdetto a lui favorevole in quanto il giudice Emilio Fois  in merito ai tre capi d’accusa (truffa aggravata, falso e minaccia) ha stabilito di non doversi procedere per remissione di querela in relazione alla truffa aggravata (Ata, nel frattempo ha ritirato la denuncia nei confronti dell’ex dipendente) e di assoluzione piena per le altre due accuse “perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato” per il presunto falso (relativo ad una scrittura privata) e “perché il fatto non sussiste” in relazione alle presunte minacce (era stato ipotizzato dal pm che avesse fatto pressioni ad un collega perché testimoniasse a suo favore). A tre anni di distanza è stata quindi pronunciata la parola fine su una vicenda giudiziaria dai contorni clamorosi per la notorietà dell’imputato(notissimo personaggio sportivo che ha ricoperto in Figc e che ricopre in Coni e Libertas incarichi istituzionali prestigiosi) e drammatici vista l’onorabilità dello stesso, esplosa nel pieno di episodi strumentali che sono avvenuti all’interno del travagliato mondo dell’azienda partecipata che si occupa di tutela ambientale . Ritornano alla mente i titoli dei quotidiani locali che cercavano di colpirlo descrivendolo come ciò che non è mai stato, non è e non sarà mai : un assenteista. “Finalmente. Ho sempre creduto nella giustizia ed ora esulto di gioia. Questa è la sofferta e vibrante affermazione di Vaniglia pochi attimi dopo l’assoluzione definitiva dai presunti reati ingiustamente attribuitegli. Ora potrà ritornare a svolgere le sue nuove attività professionali e extra senza l’incubo della legge e con più forza e più carisma di prima. “Ho subito indebitamente e sopportato con tenacia e coraggio una pesante aggressione (anche mediatica), per nulla. Un lungo e sofferto calvario che avrebbe fatto scoppiare il cuore a chiunque. Ho retto con la determinazione che mi contraddistingue e grazie alla mia tempra di uomo portato a lottare sul campo retto indomito al mare di fango che qualcuno ha cercato di gettarmi addosso e questo sia per difendere la mia reputazione e l’onore della mia famiglia, sia per preservare le profonde motivazioni ideali e morali che hanno costellato il mio tragitto etico nella società, sostenuto dalla fede che ho in Dio e dall’assoluta serenità della mia coscienza”. Questo il suo commento a caldo  dopo la sentenza. “Esprimo – ha aggiunto – tutto il mio profondo rispetto per la magistratura che mi ha giudicato, la cui autonomia fortunatamente è ancora un bene per i cittadini onesti e non certo un privilegio dei “potenti di turno” (quelli per intenderci che mi hanno vergognosamente trascinato in giudizio). Il controllo di legalità nei confronti di chiunque (specie se personaggio pubblico, come nel mio caso) è doveroso in democrazia. Mi auguro solo che in futuro si esaurisca, nel solo dibattimento, la tendenza oramai dilagante di tentare di  calpestare con disinvoltura estrema e senza il minimo rispetto (mi riferisco ad un certo tipo di giornalismo) l’immagine e la dignità di persone che per un qualsiasi motivo siano divenute improvvisamente “scomode” ad un sistema di potere (mi riferisco agli ex vertici dell’Ata il cui scempio gestionale è davanti agli occhi di tutti) oltre le regole di uno Stato di diritto. Il cielo sopra di me adesso è colorato d’azzurro senza il fardello della minaccia di una condanna. Ringrazio la mia famiglia e tutti i miei “veri” amici oltre a quelli e sono tantissimi

che non hanno mai neppure un attimo creduto alle parole di chi ha fatto dell’inganno il suo stile di vita e di cui mi auguro che la Giustizia presto si occupi. Sono un uomo di sport e non conosco altro modo per arrivare al successo come quello accaduto in questa vicenda, vale a dire attraverso il sacrificio e la totale dedizione. A tutti coloro che non hanno mai dubitato a riguardo della mia moralità mi sento dal profondo del cuore di dire : “grazie”. I fatti testimoniati e i documenti raccolti uniti alla mirabile linea di difesa adottata dal mio grande avvocato Franco Aglietto, persona meravigliosa e professionista serio e competente, mi hanno dato ragione ed ora posso ritornare a vivere. Ho pagato a duro prezzo per difendere la mia libertà ed indipendenza intellettuale e lavorativa che al pari del mio senso dell’onore e della dignità sono le isole rocciose senza spiagge su cui ho costruito i miei valori morali “.

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