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ATTUALITÀ

Dinô da Nùxe 2022 – Il virus blocca la manifestazione, ma non la tradizione.

Il Consiglio Maggiore del Centro Storico del Finale ha deciso quest’anno di non effettuare la
tradizionale manifestazione che si svolge ogni anno, a chiusura della Feste Natalizie, nella
Fortezza di San Giovanni. Malgrado l’annullamento dell’evento dovuto al protrarsi della
delicata situazione sanitaria, la consegna delle noci avverrà ugualmente sabato 8 gennaio dalle
14.30 in poi in Piazza Santa Caterina di Finalborgo. Nei pressi del Centro Vaccinale dei
Chiostri, i volontari dell’associazione offriranno gratuitamente il sacchetto delle noci del buon
auspicio, offerto dal Comune di Finale Ligure, a tutti i presenti: ai vaccinati, ai vaccinanti…e
anche ai passanti. Non ci saranno i figuranti in costume medievale, ma i Sonagli di Tagatam
itineranti offriranno un intrattenimento musicale donando così anche un po’ di conforto ai
volontari del hub vaccinale che, oramai da molti mesi, sono impegnati in questo servizio e in
questa battaglia a beneficio di tutta la collettività.
La tradizione del Dinô da Nùxe è molto antica. Nasce sicuramente nell’epoca medievale del
Marchesato del Finale governato dai del Carretto. Forse in contrapposizione al noto Confuoco
genovese che si svolgeva nel periodo natalizio con una grande cerimonia pubblica nelle terre
che subivano influenza della potente Repubblica di Genova. Nel finalese la vigilia del Natale
invece si viveva in modo più familiare: dopo la prima messa, si faceva visita ai parenti ed amici,
dopodiché le famiglie si ritiravano nelle loro case per un grande pranzo natalizio: il “Dinô”. I
bimbi delle famiglie meno abbienti giravano per le case, soprattutto fra quelle dei nobili,
gridando “Dinô da Nùxe, Dinô da Nùxe!” e chi poteva offriva loro un sacchetto con frutta secca
e magari un po’ di frutta di stagione.
Il Centro Storico del Finale, oramai da molti anni, ha rispolverato questa antica tradizione
tipicamente finalese, creando attorno ad essa un evento spettacolare che attira ogni anno
centinaia di turisti, visitatori e locali che si recano nella fortezza sopra il borgo per ricevere
dalle mani del marchese in persona il dono natalizio e godere degli spettacoli realizzati dai
figuranti.
Purtroppo quest’anno non si potrà assistere ai duelli mozzafiato dei cavalieri e neanche alla
visione delle frecce infuocate degli arcieri. Neppure i giocolieri e le dame; non ci sarà
l’irriverente prigioniero genovese, o il medicante coperto di stracci. Neanche il marchese e la
marchesina. Tutti i figuranti indosseranno abiti più moderni e, al posto dell’elmo medievale,
una mascherina di protezione.
Non ci sarà la grande festa, ma il virus non fermerà la tradizione; non fermerà la musica dei
Sonagli di Tagatam e la solidarietà, che può avere molte forme.
Con l’auspicio che questo nuovo anno possa essere davvero un buon anno.

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