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A chi spetta far rimuovere il “red carpet”

Presto, quando l’estate fuggente finirà e cederà il passo all’autunno, sarà tempo di rimuovere il “Red Carpet” che ha fatto ribollire ancor di più questa bollente estate. Lodato dalla Maggioranza ed odiato dalle opposizioni quello che è stato definito “il simbolo del marketing turistico totiano” dovrà essere rimosso e i chilometri della striscia rossa diventeranno altrettanti di materiale costituente “rifiuto speciale”!”Dopo questa operazione mediatica di scarsissimo rilievo e di nessuna utilità rimangono molti danni evidenti. Oltre ai vincoli non rispettati e al totale spregio del patrimonio culturale, come nel caso di Portovenere. Ora la domanda è: alle riparazioni farà fronte la regione o, come al solito, scaricherà il problema sui comuni? – dichiara Gianni Pastorino, il capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria -. C’erano già state avvisaglie: dopo le prime pose era evidente che la passerella si deteriorava rapidamente, e in alcuni casi andava a coprire le tombinature; poi brandelli di tappeto sono finiti in mare, provocando l’inquinamento dei fondali. Una vicenda tragicomica che ha contrassegnato l’estate ligure, peraltro evitata e criticata anche da alcuni comuni amministrati dal centrodestra”.
Già a luglio la soprintendenza minacciava sanzioni amministrative per tutti i casi in cui si riscontrassero omissione delle procedure e danneggiamenti provocati dalle installazioni. “Oggi ci ritroviamo con chilometri di inutile moquette, migliaia di buchi e antiche pavimentazioni scheggiate. Alcuni interventi di ripristino saranno complessi, come a Nervi, però altri danni rischiano di essere irreparabili – commenta ancora Pastorino -. Rimane uno scenario increscioso e viene da chiederci chi interverrà per sanare tale situazione, ammesso sia sanabile. E se alla fine il bilancio non sia del tutto negativo. Viene anche un dubbio: se davvero la giunta interverrà, perché non è escluso che decida di lasciare tutto così com’è, fino alla prossima estate. Fino al prossimo tappeto rosso, sotto il quale nascondere i danni provocati dalle sue belle pensate”.
Per parte sua il Presidente della Regione, Toti, ha reso noto di avere inviato già le lettere di ringraziamento ai sindaci dei Comuni che hanno acconsentito che il “red carpet” venisse srotolato nei territori dei comuni da loro amministrati: «Siamo davvero contenti del clima di collaborazione che si è creato tra gli amministratori – ha commentato il Presidente Toti – Sono loro i primi ad aver capito lo spirito dell’iniziativa e ad averlo comunicato nel modo giusto. Il red carpet ha fatto da ambasciatore a un’idea nuova di promozione turistica, che mette il turista e i suoi desideri al centro e presenta la Liguria come una esperienza unica da levante a ponente”.
E’ da ricordare che diverse erano state le proteste per il modo in cui il red carpet era stato posato, come accaduto a Porto Venere, dove era intervenuta persino la Soprintendenza, o a Nervi, dove si è lamentato l’utilizzo dei chiodi che avrebbero perforato i mattoni rossi della Passeggiata Anita Garibaldi.
A parte ciò, tappeto o no, i dati sul turismo in Liguria sono più che rassicuranti, con le presenze che, rispetto al 2015, sarebbero in aumento del 10%,, con 8,9 milioni di turisti nei primi sette mesi del 2017; Toti ha già annunciato, al riguardo, di avere in serbo diverse iniziative per la campagna autunnale dell’ormai celebre #lamialiguria, l’hashtag che è riuscito a totalizzare 20 milioni di visualizzazioni, con un’attenzione speciale alla gastronomia e ai prodotti tipici.

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