Testico. Un pomeriggio dedicato al ricordo di uno degli episodi più dolorosi della Resistenza nel Ponente ligure l’eccidio di Testico. All’evento hanno partecipato anche tanti cittadini provenienti da Albenga e da tutto il ponente per ascoltare il professor Riccardo Aicardi ed il performer alassino Giacomo Aicardi che hanno presentato i video realizzati sull’argomento ed in epoche diverse dagli studenti delle scuole del comprensorio ingauno.
L’Eccidio fu compiuto dai nazisti il 15 aprile del 1945 a dieci giorni dalla liberazione, quando semplici cittadini vennero prelevati a Ginestro, piccola frazione del Comune di Testico, da una pattuglia di soldati tedeschi e condotti alla Chiesa parrocchiale di Testico. Qui i nazisti fecero irruzione nell’edificio religioso e prelevarono i fedeli. Il parroco Don Mantello mandò i chierichetti Costantino, Aldo e Attilio sul campanile dove rimasero nascosti sino a rastrellamento ultimato, riuscendo così a salvarli. I tedeschi poi condussero i prigionieri fino a Costa Binella dove vennero barbaramente giustiziati i 29 civili inermi.
Numerose e toccanti le interviste fatte dagli studenti nell’ ambito dei progetti scolastici realizzati in collaborazione con l‘Anpi, fra loro c’era anche Danio Costantino. I filmati si sono conclusi con le immagini del luogo del massacro dove oggi sorge un cippo ad imperitura memoria. A conclusione dell’evento è stata anche presentata in prima assoluta una canzone che il noto creativo ed artista Davide Aicardi ha composto per ricordare l’eccidio di Testico. Fra i rastrellati infatti c’era anche Riccardo Aicardi che fu l’unico che riuscì a fuggire durante il tragitto verso Costa Binella. Riccardo Aicardi era il bisnonno di Davive.”Eri il nonno di mio papà, oggi io non sarei qua!”, con queste parole terminala toccante canzone intitolata L’Eccidio Di Testico, ultima fatica musicale dello sceneggiatore e musicista Davide e prima in assoluto come cantante solista. Alla fine del pomeriggio è stato anche ricordato che a Testico l’ 8 novembre 2004 è stata conferita dal Presidente della Repubblica la Medaglia d’Argento al Merito Civile. (Claudio Almanzi)
