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Addio a Gianni Mina’

Un pezzo storico della Televisione Italiana: la riflessione di Bruno Gravagnuolo

Se ne è andato Gianni Mina’. Torinese. A 84 anni. Dopo una malattia cardiaca. Ci dispiace davvero. Era una persona per bene. Affettuosa. Accogliente. Empatica. Grandi interviste. Grandi conduzioni, Faceva una Tv 📺 gentile e seria, di cui s’è persa traccia. Entrava in sintonia coi grandi personaggi come fossero suoi amici da sempre. E poi lo diventavano davvero. Forse c’era un filo di retorica buonista in lui, ma era una tecnica di incontro, e poi era pieno di passione. Sincero, e da Cassius Clay a Troisi quel che mandava in onda era sempre inatteso. In presa diretta e pieno di entusiasmo. Garbato mai fazioso, e rispettoso trascinava il pubblico in punta di piedi attraverso storie, sogni e biografie avvincenti. Senza prevaricare ne’ lasciarsi andare al sensazionalismo. Ha fatto un pezzo storico di Tv Italiana. Ed era sempre disponibilissimo coi giovani per un consiglio, un contatto: la famosa agendina che Troisi voleva rubargli in una memorabile trasmissione con Pino Daniele. Esilarante, dove seppe stare al gioco di Troisi che lo mise in mezzo con una girandola di battute. E lui rideva a crepapelle. E tuttavia nessuno più’ parlava più di lui. “Come non fossi mai esistito. Nessuno mi cerca più”. Diceva amareggiato. Ovvio. Era scomodo. Anti imperialista. Amico di Fidel. Terzo mondista e anti liberista. La marmaglia mediatica lottizzata anche di sinistra lo aveva in uggia. Ed era imbarazzata. Benché’ fosse stato un maestro nel suo genere. Manco una intervista. Una testimonianza. Lui che visse in prima persona eventi cruciali per lo sport ⚽️ mondiale e non solo. Così va il mondo. E questo riserva alle persone libere e coerenti come Mina’, che in punta di piedi entro’ nelle nostre case e in punta di piedi se ne è andato. All’improvviso. Ora la retorica dei coccodrilli 🐊 aziendali e politici si sprechera’. E persino il titano culturale Sangiuliano ha già’ fatto il suo ridicolo omaggio: “Era un uomo di cultura”. Noi lo ricorderemo con affetto punto e basta. Era un compagno, un uomo per bene e controvento. Spiace non averlo conosciuto meglio. Resterà un amico immaginario della nostra gioventù. Dai pensieri diversi e lontani, eppure simili. Ciao Gianni. Hai lavorarlo bene. E ci sei piaciuto un sacco.

Bruno Gravagnuolo

 

Immagine da adnkronos

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