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CULTURA

AGOSTO SAVONESE: COME É CAMBIATO IN 50 ANNI!

Mezzo secolo di storia e di ricordi

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Lungo le tre decadi comprese tra gli anni ’70 e ‘ 90 Savona e la sua provincia erano caratterizzate dalla numerosa presenza di varie attività industriali, insediate sia sul litorale che nell’entroterra.
Nella settimana a cavallo di ferragosto, tutto si fermava. Le fabbriche chiudevano per due o tre settimane, si “respirava” l’aria” del ferragosto, come dice Il proverbio: “Agosto lavoro mio non ti conosco”. Infatti, durante questo mese c’era il periodo della villeggiatura, (durava circa un mese) perché non solo chiudevano le fabbriche, ma anche gli uffici; le saracinesce di diverse attività venivano abbassate per almeno trenta giorni.
In passato il riposo di agosto accontentava tutti. C’era il lavoro, nessuna idea di crisi, voglia di divertirsi e di spendere i propri risparmi, soldi faticosamente guadagnati grazie alla propria attività lavorativa.
Ora il quadro è cambiato, nella nostra provincia ormai le industrie sono quasi sparite, di alcune di esse svettano ancora i resti di inutili ciminiere già catalogate come archeologia industriale, molte sono definitivamente chiuse, altre fallite, insomma abbiamo vissuto un totale crollo occupazionale.
Sempre tra gli anni ’70 e ‘ 90, chi voleva incrementare i propri guadagni poteva sperare nel lavoro stagionale, nel turismo, un’importante opportunità per studenti e casalinghe. Erano presenti molte colonie estive di bambini provenienti da Lombardia e Piemonte, per la nostra provincia si traducevano in ulteriori possibilità di impiego.
Oggi le colonie sono assenti, molti alberghi hanno chiuso, non esistono quasi più quelle che si chiamavano pensioni a gestione familiare, in cui in un ambiente accogliente e pieno di cordialità si potevano mangiare le squisitezze del nostro territorio. In passato era notevole la presenza di turisti stranieri, in particolare tedeschi (ovviamente della Germania Ovest), oggi essi preferiscono la Croazia (nonostante il coronavirus) o la Romagna.

Agosto ormai è un mese estivo solamente per la calura, non esiste più la sensazione di mese di festa dal lavoro. Questo risulta un cambiamento radicale, negativo in quanto tale mancanza non permette a precari, finte o anche vere partite I.V.A di potersi godere un periodo di divertimento, si attende il lavoro, quando esso arriva è veramente una benedizione!

Chi non è giovanissimo ricorda come, nei passati mesi di agosto, si poteva leggere, andare al cinema, giocare con i figli e magari dedicarsi a qualche passione. All’epoca erano presenti entusiasmo, speranza e (spesso) salari dignitosi, oggi forse alcuni datori di lavoro si comportano e attegiano in maniera spavalda, credendosi “donatori” di lavoro, aprofittando delle insicurezze e delle incetezze di questo periodo storico, tanto da aver fatto pronunciare all’attuale Pontefice un ammonimento riguardante il giusto compenso sul lavoro (1 maggio 2020).
Potersi dedicare a sè stessi o alla propria famiglia sembra diventare un privilegio, un lusso, forse per questo i mesi di agosto del passato sono ricordati con rammarico e tanta nostalgia nel cuore.

Ad ogni modo,
desidero augurare Buon ferragosto a tutti i lettori dell’Eco di Savona.

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