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Albenga, presentato il libro di Duccio Forzano

E’ stato presentato, presso l’auditorium San Carlo di Albenga, alla presenza dei Fieui di Caruggi, del sindaco Giorgio Cangiano, del vicesindaco Riccardo Tomatis e di numerosi cittadini il libro di Duccio Forzano dal titolo “Come Rocky Balboa”.

“Ringrazio tutti i presenti”, ha dichiarato Gino Rapa, portavoce dei Fieui di Caruggi, “e voglio dire che il libro è un’autobiografia coraggiosa. Molti 50enni e 70enni troveranno nel libro la loro infanzia. I dettagli presenti sono molto importanti ed il romanzo è scritto davvero bene”.

Stessa soddisfazione dal parte del primo cittadino Giorgio Cangiano :”Ringrazio Duccio per essere qui e voglio dire che questa è una buona occasione per conoscere e capire la sua storia che dimostra che per ottenere buoni risultati bisogna lavorare”.

“La Fondazione Oddi è onorata di avere come ospite Duccio Forzano”, sottolinea il rappresentante della Fondazione Oddi, “e siamo tutti onorati di questo evento che è anche un importante momento di riflessione”.

“Quella del libro è stata un’idea importante e voglio dire che la vita spetta tutti noi perchè si compiono giri per arrivare al nostro punto”, afferma Forzano, “e sono dell’idea che dobbiamo raccontare alle persone qualunque cosa ma la verità la sappiamo solo noi. Dal 2005 al 2016 ho diretto “Che tempo che fa” ed in quella occasione ho conosciuto molti artisti ed editori tra cui il presidente editoriale della Longanesi che ho interpretato come un segno. Ci siamo contattati sui social, gli ho fatto leggere i miei scritti di cui è rimasto molto contento e mi ha subito detto di scrivere un libro. Questo libro mi è servito per liberarmi di certi nodi anche perchè, quando avevo solo 12 anni, mia madre è andata via di casa. Ora io ho una figlia di 11 anni e sapere che possa vivere cos’ho vissuto io mi mette molta ansia anche se ho sempre paura di non essere all’altezza delle mie due figlie che cerco di educare con l’esempio e non con le parole”.

“Mio padre è mancato all’età di 49 anni a causa di una brutta malattia”, prosegue lo scrittore, “e al suo fianco c’era mia madre che lui guardava ancora come l’unica donna della sua vita. Poco prima di andarsene mio padre mi disse “il tempo non aspetta nessuno” ed in quel momento ho capito che lui era pieno di rimpianti. Mi sono convinto dell’idea che nella nostra vita non esistono traguardi e negli anni 1986-1987, pur avendo tutto cosa potessi desiderare, non ero contento ed ho quindi deciso di mollare tutto per ricominciare. All’età di 26 anni mi si è aperto un mondo prendendo in mano una telecamera e da autodidatta ho imparato come funzionassero anche se il primo incarico che ho avuto in quelle realtà è stato quello di facchino ed ho imparato guardando gli altri. Dopo anni di gavetta ho ottenuto il successo realizzando programmi come “Stasera pago io” con Fiorello e sucessivamente sono stato contattato da Fabio Fazio per realizzare “Che tempo che fa” e mi ha subito convinto. Sono rimasto con lui fino al 2016 e sono convinto dell’idea che dobbiamo ascolatre tutti ma, alla fine, dobbiamo essere noi a decidere. Devo molto a Pepi Morgia anche perchè mi ha aiutato durante il primo concerto di Baglioni e mi sento di dire che ho scelto io il titolo del libro perchè sono rimasto molto colpito dalla storia del pugile avendo visto il film all’età di 17 anni e penso che questa storia possa insegnare a saper incassare. Il festival è televisione ma anche collaborazione di musica ed il palco sarà pazzesco”.

“Ho recuperato il rapporto umano con mia mamma cambiando molto quando sono diventato padre ma i miei nodi non sono ancora totalmente sciolti. Riguardo al nuovo Festival dei giovani voglio sottolineare come Baglioni ha dato alle Nuove Proposte una settimana di visibilità e due prime serate con Pippo Baudo e Rovazzi ed i due vincitori parteciperanno nella categoria Big del Festival che inizierà tra pochi giorni”, conclude Duccio Forzano.

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