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APPUNTI E DISAPPUNTI

Questa mattina erano le ore 6,30 di domenica 13 gennaio 2019 la televisione ha trasmesso una notizia, per me meravigliosa: hanno arrestato in Bolivia il pluriassassino Cesare Battisti! Mentre scrivo pare che il suddetto pregiudicato sia già su un aereo per essere trasportato in Italia. Se tutto ciò fosse vero il delinquente, di cui stiamo parlando, sarebbestato mollato dagli idioti che gli avevano consentito di sfuggire alla giustizia italiana per circa quarant’anni. Prima di incominciare devo ricordare che il delinquente Cesare Battisti, non deve essere confuso, se non per l’omonimia, con l’irredentista trentino, Cesare Battisti, “giustiziato” dagli austriaci il 16 luglio 1916 perché, durante la prima guerra mondiale, essendo stato catturato con la divisa di ufficiale dell’esercito italiano, fu considerato traditore visto che,essendo nato a Trento nel 1875 era cittadino dell’Impero austroungarico. Il Cesare Battista di cui parliamo è nato il 18 dicembre 1954 a Cisterna di Latina (comune di circa 37.000 abitanti in Provincia di Latina) ed è stato membro di un gruppo terrorista di estrema sinistra denominato Proletari Armati per il Comunismo (sigla PAC) che ha praticato alcune rapine (definite espropri proletari) e tre omicidi “politici”: a Milano il 16.02.1979, un commando del PAC, uccise il gioielliere Pier Luigi Torregiani. Contemporaneamente, nello stesso giorno, a Santa Maria di Sala in Provincia di Venezia un altro commando dei PAC uccise il macellaio (nel senso di venditore di carne) Lino Sabbadin. Questi due omicidi furono “giustificati” per vendicare due malviventi che avevano tentato di rapinare i due commercianti che avevano reagito uccidendo gli aggressori. Battisti aveva partecipato all’assassinio di Sabbadin e non potendo essere contemporaneamente a Vanezia e a Milano fu accusato di avere organizzato l’aggressione a Torregiani. Precedentemente il 6 giugno a Udine fu ucciso il maresciallo Antonio Santoro del Corpo degli agenti di custodia. A sparare fu Battisti, il quale il 19 aprile 1979, a Milano fu autore, anche, dell’assassinio di Andrea Campagna, giovane agente (aveva 25 anni) della Digos, colpito da Battisti, nascosto dietro una 500 verde, mentre tornava a casa. Sempre molto coraggiosi i comunisti armati! Cesare Battisti ha, sempre, affermato di non avere mai ucciso nessuno e, pertanto, si è sempre dichiarato innocente riguardo alle uccisioni. Per questo motivo chiese l’amnistia per il periodo 1969-1990. Evidentemente gli avvocati non gli hanno ricordato che cosa stabilisce l’art. 110 che disciplina la “Pena per coloro che concorrono nel reato” . L’articolo citato stabilisce che “ Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita…”. Vale a dire che se tu guidi la macchina che trasporta un assassino e lo aspetti mentre quello uccide una persona, al fine di agevolarne la fuga dopo il delitto, la pena che ti spetta è la stessa (non inferiore ai 21 anni di reclusione) di chi ha materialmente sparato, escluse, se del caso, le circostanze aggravanti che (eventualmente) sono applicabili solo all’autore materiale del fatto criminoso. Cesare Battisti evase dal carcere di Frosinone nel 1981 dopo la prima sentenza di condanna a 12 anni per partecipazione a banda armata e in tutti i processi successivi fu giudicato in contumacia dalle varie Corti di assise, nelle quali furono celebrati i processi per i delitti sopra ricordati. In sua assenza, evidentemente, gli avvocati difensori non riuscirono a convincere i Giudici della estraneità dell’imputato (già pregiudicato) Cesare Battisti della sua estraneità ai fatti criminosi contestati. Le sentenze che applicarono a Cesare Battisti due ergastoli sono passate in giudicato senza nessun ripensamento da parte dei Collegi giudicanti. D’altro canto Cesare Battisti oltre la dichiarazione apodittica di innocenza, si è sempre battuto nei tribunali di mezzo mondo per evitare l’estradizione in Italia, appoggiandosi ai suoi sodali politici sparsi (una sorta di consorteria comunista internazionale)che lo hanno sostenuto fino all’autunno scorso. Con l’impeachment di Dilma Rousseff avvenuto nel 2016 e l’arresto di Lula nell’agosto 2018, la breve e burrascosa presidenza di Michel Temer non ha avuto il consenso necessario per mantenere al potere la sinistra brasiliana. Il nuovo Presidente Bolosonaro dopo la vittoria aveva già dichiarato che avrebbe annullato le garanzie che Lula aveva fornito a Battisti ed avrebbe concesso l’estradizione dello stesso in Italia. Dopo quella dichiarazione il Presidente Temer firmò il decreto di estradizione ordinando l’arresto di Battisti, il quale avvertito per tempo aveva già fatto perdere le sue tracce. Nel dicembre 2018 fu emesso un mandato di cattura internazionale ed un gruppo specializzato della polizia di Stato italiano si recò in Brasile per partecipare alle ricerche del fuggitivo. In meno di un mese Battisti, ormai privo delle coperture degli amichetti della sinistra radical chic fautrice della cashmere revolution, è stato catturato ed imbarcato su un aereo che domani pomeriggio (14 gennaio) lo depositerà in Italia. Dove sarà assegnato ad un carcere e spero che essendo un pericoloso terrorista gli applichino la pena accessoria dell’art. 41 bis del regime carcerario. Siccome sono quasi astemio, vista l’ora, non ho brindato alla notizia dell’arresto. Ma a pranzo mi sono aperto una bottiglia di brut Ferrari e ne ho bevuto tre mezzi bicchieri mentre sentivo una serie di telegiornali che davano tutti come prima notizia l’arresto di Battisti. Ad ogni sorso inneggiavo (come fanno i wiener philharmoniker al concerto di capodanno) : prosit neujhar !!

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