
Sinossi
Parigi, 1971. La rockstar americana, cantante e leader dei Doors, Jim Morrison è in esilio volontario nella capitale francese. Il suo è un riscatto verso un periodo buio che lo ha coinvolto fin da un incidente avvenuto il 1 marzo del 1969 al Dinner Key di Miami. Durante lo show, nel quale si presenta ubriaco, Jim non bada molto alla performance, canta poco e incita la platea a svegliarsi dai complotti di un sistema capitalista e di una guerra ingiusta, quella del Vietnam che, sostiene, li ha resi tutti schiavi.
Proprio nel bel mezzo del concerto però qualcosa va storto. Morrison si lascia coinvolgere troppo dal momento e l’ubriachezza estrema fa tutto il resto. La situazione si capovolge quando finge uno spogliarello. La farsa finisce qui e tutto termina così com’è iniziato, nella confusione più totale. L’episodio però non lascia indifferenti le autorità. Dopo qualche giorno l’FBI apre un’inchiesta nei confronti di Jim, accusandolo di essersi denudato. Parte una denuncia di reato penale. Si aprirà un processo che durerà per i successivi due anni. Proprio durante questo periodo di forte tensione il cantante matura l’idea di rifugiarsi in Francia, patria dei poeti che lo hanno ispirato, e che raggiungerà nel marzo del 1971. A Parigi è già d’istanza da circa un mese la sua compagna Pamela Courson, con cui Jim ha una relazione da diverso tempo. E’ un rapporto burrascoso il loro, e non si placa nonostante trovino una sistemazione in un appartamento nell’elegante quartiere del Marais. Conducono vite separate. Lei è impegnata a stringere amicizie in un’elite di giovani altolocati che nasconde in realtà lo spaccio di eroina, di cui lei pare sia dipendente. Lui si concentra su ciò che è sempre stato il suo impegno primordiale da sempre, la poesia. Ripudia la sua passata carriera da rockstar e sex symbol, ha una folta barba, veste trasandato e incrementa peso. Cova l’idea di potersi dedicare alla scrittura e disintossicarsi dall’alcool, ma fallisce nel progetto, e la sua salute, già precaria, peggiora. Finirà i suoi giorni proprio nella Ville Lumière per un attacco di cuore. Non saprà mai di essere stato spiato dal governo americano anche durante il suo ultimo periodo di vita, e che la cellula dei servizi segreti si trovasse proprio tra i suoi pochi amici francesi.
Stati Uniti, 1991. Esce in tutte le sale The Doors, il film di Oliver Stone, e nel mondo s’innesca una doorsmania senza controllo. L’evento non lascia indifferente neanche la CIA, che riapre i fascicoli e avvia una nuova inchiesta su Morrison. Riarma i suoi agenti e parte verso la Francia, alla ricerca di una misteriosa busta dei Grandi Magazzini Samaritaine che Jim portava sempre con sé durante gli ultimi giorni di vita, ma di cui sembra si siano perse le tracce. Ogni oggetto appartenuto alla rockstar pare sia stato recuperato, tranne il misterioso sacchetto. Cosa conteneva? Documenti relativi ad un rapporto diretto con i comunisti europei contrari alla politica degli Stati Uniti, forse? E perchè Jim non se ne separava mai?
Donald Lame, agente della CIA, Jeremy Howard, giornalista del Time e Jonathan Crane, l’introverso biografo di Morrison, avviano ricerche parallale che li condurrà, fino al nuovo millennio, ad una conclusione che svelerà alla fine sorprese che destabilizzeranno lo scetticismo delle autorità statunitensi.
Biografia di un rocker al capolinea, fantasia dell’autore e intrigo. Sono queste le parole chiave de Il Carteggio Morrison, un romanzo che unisce le inquietudini di un artista allo sfacelo che vuole riprendere in mano la propria vita, e le inchieste del governo americano che oltrepassano le barriere dei diritti costituzionali, al fine di conoscere a fondo i probabili rapporti di un artista ribelle con i sovversivi in Europa, figli del ’68 e cospiratori dell’intrusione della Nuova Sinistra.
Biografia Carmine Maffei
Carmine Maffei (Avellino, 17 luglio 1981), musicista e scrittore. Ha pubblicato diversi dischi sia in autoproduzione che attraverso etichetta discografica e distribuzione, con i suoi progetti più imporatnti, gli Inseedia e gli Ordita Trama, in cui compare come autore e compositore. Ha collaborato con diverse testate culturali on line, per cui ha scritto recensioni, brevi saggi, racconti e curato interviste. Nel 2018 è tra i semifinalisti del concorso nazionale Arrivederci Sud, grazie al quale il suo racconto “Se resto è perchè” viene pubblicato in cartaceo. “Se resto è perchè” è anche il titolo di un cortometraggio la cui colonna sonora è stata curata dallo stesso Maffei con gli Ordita Trama. Nello stesso anno anche l’editore Arcana pubblica il suo racconto Vertigo 76, incentrato sulle figure di David Bowie e Iggy Pop, sul libro Bowienext. Il Carteggio Morrison è il suo primo romanzo.
INTERVISTA All’ AUTORE
Com’è nata la sua passione per la scrittura?
Nel 2017 scrissi due canzoni, Il Giovane Amory e L’Ignoto Ideale, ispirati ambedue dalla lettura di due romanzi, rispettivamente Di qua dal Paradiso di Francis Scott Fitzgerald e Se Mi Tornassi Questa Sera Accanto di Carmen Pellegrino. Una rivista culturale mi chiese di spiegarne le mie motivazioni, perciò cominciai a scrivere e ne nacque un articolo, che fu pubblicato. Da lì sono andato avanti per più di due anni, ininterrottamente, scrivendo recensioni, racconti, curando interviste e saggi. Mi sono fermato nel pieno del covid e neanche io ho saputo mai perchè. Ho ripreso nella primavera 2024, quando ho iniziato Il Carteggio Morrison, che mi frullava in testa da circa cinque anni.
Cosa possiamo trovare in questo libro che non abbiamo trovato in altri su Jim Morrison?
A parte, probabilmente, il romanzo di Patricia Butler su Jim e Pam, che non ho mai letto, non credo esistano altri romanzi sul Re Lucertola. Quando nel 2019 lessi Amedeo Je t’aime della bravissima Francesca Diotallevi fui rapito dall’idea di poter fare qualcosa di simile. Raccontare in sostanza la biografia di un personaggio iconico del Novecento attraverso una storia d’invenzione, con dialoghi, pensieri che non avremmo mai potuto immaginare. In questo romanzo entriamo nella psicologia di Morrison durante il periodo parigino, attraverso i suoi stessi pensieri, e visto attraverso gli occhi di chi gli stava accanto in quei momenti inizialmente stimolanti, poi drammatici. A differenza, facendo un esempio, del libro di Hervè Muller sugli ultimi giorni di Jim a Parigi, il mio lavoro non rende mai l’idea di una biografia ma di un racconto, da cui si inoltra l’idea di un intrigo, che parte dalla denuncia per atti osceni a Miami nel 1969. Ho immaginato una spia della CIA tra le sparute amicizie di Morrison a Parigi, Attraverso di essa il lettore s’inoltra come uno spettatore in prima fila in quei giorni, e viene catapultato per quattro decenni, per tutta la durata del romanzo, con le indagini che prendono piede ancora nel 1991, con l’uscita di The Doors di Oliver Stone e la doorsmania che riprende forza. Il tutto per la ricerca di alcuni documenti smarriti dallo stesso Jim a Parigi, per cui i servizi segreti immaginano dei rapporti stretti con la Nuova Sinistra, vicina ai movimenti del ’68.
Com’è nata la sua passione per Jim Morrison e i Doors?
Il 1 gennaio 2006 mi trovavo al Père Lachaise a Parigi. Erano passate da poco le 10 del mattino, ed il cimitero monumentale più famoso al mondo era aperto. La notte precedente i festeggiamenti del Capodanno erano andati avanti fino all’alba ma io, insolitamente e nonostante i miei venticinque anni, ero andato a letto soltanto poco dopo l’una. Fatto sta che quel mattino la città a quell’ora dormiva ancora, quindi mi ritrovai al cospetto di uno dei primi dieci monumenti più visitati di Parigi in completa solitudine. Ammirai quella semplice tomba a lungo,indisturbato, seppur non fossi un fan dei Doors. Possedevo soltanto il disco L. A. Woman. Qualcosa mi folgorò in quel momento e la mia vita non fu più la stessa. Tornai a casa e in poco tempo cominciai a collezionare dischi e biografie, libri, curiosità, video e tutto ciò che mi capitava a tiro. Conobbi William Blake e Arthur Rimbaud e m’immersi in quell’universo.
La musica secondo lei com’è cambiata negli ultimi anni?
Da musicista posso confermarti che purtroppo la passione per la musica oggi è vista in maniera un po’ troppo distorta. La modalità “mordi e fuggi” che ci hanno insegnato i social hanno ridotto questa stupenda abitudine di ascoltare una melodia, una composizione, una sinfonia in un’asettica abitudine senza senso. Non si può pretendere di conoscere un qualcosa di fondamentale importanza storica “scrollando” su uno smartphone, e commentando a tutto spiano lì dove magari non siamo esperti. Ricordo quando esisteva la conquista di essere riusciti a beccare la canzone preferita in radio o su Mtv. Oggi è tutto a portata di mano, ma tutto morto. Ne parlo anche nel mio romanzo, e sentivo il dovere di farlo, per quanto lo abbia fatto in misura ridotta.
Le nuove generazioni conosceranno i Doors, se si secondo lei perché?
Ho avuto la fortuna di incontrare un centinaio di ragazzi all’Università di Salerno, spiegando loro l’idea del mio progetto di scrittura per la stesura de Il Carteggio Morrison. Ebbi modo di tenere una sorta di lezione, inserita in un programma della facoltà di Sociologia. Con sgomento capii quasi subito che gli argomenti da me trattati non erano tra le passioni di quei giovani. Mi spiego meglio. Gli interessati c’erano eccome, ma in un numero davvero limitato. A fine lezione ebbi modo di conoscerli meglio e ne fui estasiato. Nonostante fossero in pochi erano a conoscenza di molti aneddoti. Questo perchè. riallacciandoci al discorso di prima, il web ha aperto diverse porte, e se lo sia usa bene si ha la fortuna di poter conoscere tanto. Amo l’idea di poter capire meglio il presente studiando il passato, ed il presente è, purtroppo una magra rielaborazione in chaive moderna di ciò che è gia successo, vuoi per le mode, per le tendenze. Nutro la speranza, dunque, che gli stessi giovani, come li ho incontrati, possano spronarsi ad un ascolto attento di ciò che hanno assimilato i loro padri, con la speranza che così possano imparare meglio il rispetto per essi. In ciò sono compresi anche i Doors.
Progetti futuri?
Ho molte cose in mente, un nuovo romanzo ed un disco solista. Per amdedue c’è soltanto bisogno di una gran forza, col tempo sempre limitato a disposizione ed un lavoro che per fortuna c’è, va bene, ma che sottrae anche energie. Ho tralasciato per ora la musica inedita, per quanto mi abbia compensato per due decenni, e mi sto dedicando ad una tribute band dedicata ai Cure, altra mia grande passione, in cui mi diverto, e probabilmente mi rilasso di più. Diverso il discorso di un nuovo romanzo. Scrivo nei momenti in cui si può. Il resto può anche attendere. Non cerco la fulminea espressione di me stesso progetto dopo progetto.
Dove possiamo trovare il libro ?
Lo si può trovare o prenotare in tutte le librerie o gli store digitali.
Di Manuela Montemezzani