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Curiosando qua e là

“Curiosando qua e là…”

Maida Buggio

Tra qualche giorno inizierà il “Torneo Sei Nazioni” 2020 di Rugby, il più importante torneo internazionale di rugby a 15 dell’Emisfero Nord. Nato, col nome di Home Championship nel 1883, era, all’epoca, disputato tra le quattro Nazionali delle Isole britanniche (Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia). Tra il 1910 e il 1931 e tra il 1947 e il 1999 fu rinominato Cinque Nazioni, perché entrò a far parte del torneo anche la nazionale francese. La denominazione attuale è del 2000, anno in cui fu ammessa, anche la nazionale italiana. Ma come mai si gioca con un pallone ovale? La sua particolare forma consente ai giocatori di trattenere con più facilità la palla sotto il braccio mentre corrono verso la meta. In realtà la forma ovoidale non è nata per garantire questa funzionalità: semplicemente è stato un caso, basti pensare che la palla ovale è nata prima che venisse inventato lo sport del Rugby! La palla ovale è nata per caso, intorno alla metà del XIX secolo in Gran Bretagna, nella cittadina di Rugby, come pallone per il gioco del calcio, nella bottega del calzolaio William Gilbert. Venivano creati con una vescica di maiale gonfiata a fiato e con quattro strisce di cuoio cucite sopra. Data la forma naturale delle vesciche di maiale, i palloni non venivamo mai perfettamente tondi, ma venivano comunque calciati, fino a quando non venne introdotta una variante del football che prevedeva di prendere in mano il pallone. Da qui l’invenzione del Rugby moderno, attribuito a William Webb Ellis nel 1823 (la codifica ufficiale, con tutte le regole avvenne il 26 gennaio 1871). Tra tutte le regole per il gioco, vi era anche che tipo di palla doveva essere utilizzata (ovale per l’appunto). Ancora oggi la palla ovale porta il nome del suo “inventore” e, le prime realizzazioni con le vesciche di maiale e le strisce di cuoio, sono esposte a “the Rugby Museum” che si trova nel Warwickshire, Gran Bretagna.

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