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Curiosando qua e là

“Curiosando qua e la..”

Maida Buggio

DI BUGGIO MAIDA

Storia dell’ora legale

Come ogni anno, l’ultimo sabato di marzo entrerà in vigore l’ora legale. Ma chi ha inventato l’ora legale e perché? Il primo a proporla fu Benjamin Franklin, uno dei “Padri Fondatori” americani. Benjamin Franklin oltre che un politico è stato anche inventore e, per tutta la vita, un appassionato di scienza (è l’inventore del parafulmine). Durante il suo soggiorno a Parigi, propose di sfruttare di più le ore solari. A quei tempi gli orologi non erano ancora molto diffusi, l’orario non aveva la stessa importanza di oggi, non era determinante come lo sarebbe stato nell’ottocento, eppure si incominciava a sentirne la necessità. Iniziavano a diffondersi le fabbriche, che incominciavano a imporre ritmi di vita diversi rispetto quelli della società agricola, ma la proposta di Benjamin Franklin non venne presa in considerazione, fino ad inizio Novecento (1907) quando un inglese, William Willett, propose di attuarla alla Camera dei Comuni britannica. Nel 1916, con l’avvento della guerra, il risparmio energetico divenne importante e, quindi, l’ora legale venne istituita non solo nel Regno Unito ma anche in Italia e in altri paesi di Europa (in Italia è stata introdotta, con il decreto legislativo n.631, dal 25 maggio 1916). Venne interrotta, durante la Seconda Guerra Mondiale (tra il 1940 e il 1948), per poi essere definitivamente ripresa dal 1965 in periodo di crisi energetica. Inizialmente, l’ora legale aveva una durata di soli quattro mesi, da fine maggio a fine settembre, dal 1981 la durata fu estesa a sei mesi e nel 1996 in accordo con tutta la Comunità Europea, si è fissata come data unica per il suo inizio, l’ultima domenica di marzo per terminare, invece, l’ultima domenica di ottobre. È qualche anno che in tanti paesi dell’Unione Europea si parla di abolirla ma, l’Italia, ha deciso di continuare ad usufruirne. Il governo italiano, infatti, ha depositato a Bruxelles una richiesta formale dove dichiara che intende mantenere intatta la situazione attuale, senza apportare alcuna variazione. Le motivazioni che hanno portato l’Italia a decidere di proseguire nell’utilizzo dell’ora legale sono tre: la prima riguarda la mancanza di valutazione sui vantaggi e sugli svantaggi. Per il governo italiano, non ci sono prove scientifiche esaurienti che possano stabilire se i due piccoli cambiamenti di fuso orario danneggiano o no l’equilibrio psico-fisico dei cittadini. La seconda motivazione è di natura economica. Adottando l’ora legale, negli anni, l’Italia è riuscita ad ottenere un grande risparmio energetico, avendo a disposizione un’ora in più di luce solare. La terza motivazione è rappresentata dalle perplessità riguardanti la possibilità che le diverse scelte di orari adottate dagli altri paesi d’Europa possano andare a creare delle differenze di fuso orario, mettendo così a rischio il corretto funzionamento del mercato comunitario. Per questi motivi l’Italia continuerà ad utilizzare l’ora legale che entrerà in vigore il prossimo 29 marzo.

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