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Domani, il Ponte San Giorgio al taglio del nastro

Ci siamo: dopo quasi due anni dal crollo, un nuovo viadotto attracerserà, a Genova, il Polcevera; gli impegni sono stati mantenuti e Genova, insieme con il sistema autostradale, avrà un nuovo ponte che segna il riscatto, la speranza, il passaggio da un momento drammatico ad una nuova rinascita. C’è chi preferisce ricordare le vittime, ad anche questo è giusto, ma, in questo anno difficile, guardare al futuro con un po’ di aspettativa e riconoscere l’importanza e la validità di un’opera pubblica che ci viene restituita, è altrettanto giusto. Non fosse altro, per essere grati ai tecnici, agli operai, alla dirigenza di Webuild e Fincantieri, che hanno lavorato incessantemente ed efficientemente.  Anche questo è un omaggio alle vittime!

«Questo ponte attraversa silenziosamente le due vallate. Ora che è finito si vede che è sobrio, parsimonioso, semplice e forte. È genovese in questo, così come è genovese perché gioca con la luce, perché ricorda un bianco vascello da cui si scopre il mare. Io ho messo solo l’idea, questo ponte è merito delle 1.184 persone che ci hanno lavorato». Così si è espresso l’architetto Renzo Piano, autore del progetto, lunedì 27 luglio scorso, quando ha presentato il concerto,  che si è voluto intitolare “Il nuovo ponte di Genova. Costruiamo il futuro” ai piedi del nuovo ponte, che avrà il nome di San Giorgio, memore della storia di Genova. Il programma del concerto, diretto da Antonio Pappano alla testa dell’orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia,  offerto dalle aziende Webuild e Fincantieri in ricordo delle 43 vittime del crollo del 14 agosto 2018 e come omaggio a chi ha lavorato per realizzare il nuovo viadotto,  comprendeva il famoso Adagio di Samuel Barber e la sinfonia n.5 di Ludwig van Beethoven. L’ Adagio è una pagina di mesta intensità, che il musicista americano (1910-1981), trascrisse per orchestra d’archi dal secondo movimento di un suo quartetto; è un brano popolare, all’insaputa di molti ascoltatori che lo riconoscerebbero come pezzo musicale di commento, tra l’altro, del film “Platoon” – 1986 – di Oliver Stone. La “quinta” di Beethoven è la più nota ed emblematica delle sinfonie del grande musicista di cui ricerre, quest’anno il duecentocinquantesimo della nascita, un canto di lotta, di speranza e di vittoria contro il “destino che bussa alla porta”, non sempre foriero, come si sa, di buone novità! Un omaggio musicale in sintonia, pertanto, con le vicende del ponte sul Polcevera!
La cerimonia avrà inizio alle 18.30, con gli interventi istituzionali, il taglio del nastro, la benedizione del ponte ed il volo delle Frecce Tricolori, mentre la “Amerigo Vespucci”, osserverà, dal mare, la cerimonia,  condizioni climatiche permettendo; il vecchio viadotto crollò sotto la piggia e rinascerà forse con  la pioggia.  Un migliaio di ombrelli sono stati predisposti per ogni eventualità. Le autorità locali, con Marco Bucci e Giovanni Toti in testa, interverranno già nel primo pomeriggio in sala stampa al Porto Antico,  e riceveranno poi, alle 17,45,  il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con  l’architetto Renzo Piano, che ha progettato il viadotto, e transiteranno quindi, camminando, sul ponte San Giorgio. Ancora musica, come sottofondo alla serata: una versione inedita di “Creuza de ma “di Fabrizio De André, cantata da 18 artisti.

Il viadotto sarà percorribile, in pieno servizio, dal 5 agosto.

Auguri al Ponte San Giorgio, Auguri alla nostra Genova e all’Italia e Grazie a chi lo ha costruito!

 

Immagine da: Genova 3000

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