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Domenico Ruffino nel “Gotha” dei produttori d’olio

All'olivicoltore finalese assegnato uno dei prestigiosi "eroic Olive Growing Award" del concorso Lodo

La Liguria si affaccia al “Lodo”, il prestigioso concorso internazionale dedicato alle eccellenze olivicole mondiali, giunto  all’edizione numero trentuno con una “mission” di svolta, indirizzandosi sulla via  della conoscenza e della divulgazione. Un progetto all’insegna del qualyfing gourmet, quello di Lodo, che ogni anno arricchisce la propria proposta anche attraverso la Lodo Guide.

Vediamo prima di che cosa si tratta. L’Orciolo D’Oro – Lodo – è il primo concorso professionale dedicato all’Olio Extravergine d’Oliva, nato in Italia ed il più antico del mondo. Prese forma nella seconda metà degli anni ‘80 da un’idea di Marta Cartoceti, che riunendo un piccolo gruppo di appassionati, produttori, ristoratori ed enologi, aveva costituito una giuria amatoriale. Dall’esperienza trentennale dell’Orciolo d’Oro, la figlia di Marta,  Manuela Ersilia Livia Vigo, con il marito Vincenzo Federico Petisi, hanno ideato LODO, una guida eclettica internazionale dei migliori oli extravergini d’oliva del mondo. La guida introduce il lettore nell’affascinante mondo dell’olio, presentando in modo innovativo ma con un occhio attento alla tradizione i suoi lodevoli ed autentici artisti. Manuela Vigo, milanese di nascita, cittadina del mondo per elezione, laureata in Scienze politiche a Milano, città che ama e che la rappresenta, condivide col marito Vincenzo Petisi, musicista  con esperienza nella musica elettronica e nel jazz,  la passione per la musica ed il collezionismo di dischi in vinile; i coniugi possiedono oggi una delle maggiori e più importanti collezioni al mondo di dischi rari, entrambi parlano inglese e sono  esperti di cultura afroamericana. La passione per l’olio è sbocciata per Manuela nel podere di famiglia in cui fin da piccola trascorre la maggior parte del tempo scoprendo ogni giorno i colori, le forme che si osservano ed i profumi che si respirano. rimanendo indelebilmente impressi nella mente, quando ci si trova in mezzo agli ulivi. Piante antiche, simbolo di forza di valori e tradizioni, come ciò che da sempre la famiglia le trasmette.

“Non è un elenco asettico, ma un viaggio fatto di incontri con i migliori produttori di olio extravergine di oliva del mondo. Abbiamo voluto raccogliere le loro storie, la loro passione, ma anche i sacrifici che ogni giorno fanno per regalarci oli semplicemente straordinari” Così Mauela Vigo definisce la guida e, a compendio, nell’edizione di quest’anno è stata presentata in anteprima, “Le Strade dell’Olio”, una proposta audiovisiva ideata sempre da Manuela Vigo e da Vincenzo Federico Petisi.

Nell’affascinante ambientazione dei magnifici chiostri di via San Barnaba 48, a Milano, la giornata e la serata del 30 agosto scorso– nel corso della quale sono stati assegnati i premi Lodo – sono state l’occasione per confrontarsi su un patrimonio ambientale, culturale, sociale e storico che spesso viene dato per scontato: gli oliveti. A tutti gli effetti parte integrante della cultura mondiale e di quella italiana in particolare, come sottolineato da uno degli ospiti d’onore della giornata, Christian von Loebenstein, Console Generale del Cile a Milano, che ha parlato dell’importanza “dello scambio di conoscenze, un’opportunità irrinunciabile, messa a disposizione dagli ideatori di Lodo”.

E di questo “Gotha” è venuto appunto a far parte il finalese Domenico Ruffino, cui è stato assegnato, da Lodo,  il “Heroic Olive Growing Award” – Premio eroico dell’Olivicoltura – ;  già riconosciuto, nel 2020, olivicoltore dell’anno dalla Guida del Gambero Rosso, così si legge, sul sito “Visitfinaleligure”, della sua azienda  di secolari uliveti a Varigotti: “Oliveti che sembrano prati all’inglese, concimati con il compost prodotto dalle potature e dalla sansa di risulta dell’estrazione dell’olio. Il frantoio, alimentato con energie rinnovabile, è all’avanguardia, moderno e razionale, ma che non toglie nulla al gusto dell’olio e alla tradizione ligure della produzione olearia. I suoi olii sono di olive di varietà Colombaia, una cultivar autoctona e molto diversa dalla universalmente nota Taggiasca. Una passeggiata negli oliveti e una degustazione di olio in frantoio è una vera esperienza di gusto e di storia. Ad accompagnare turisti e appassionati è lo stesso Domenico che non solo propone la degustazione delle eccellenze olearie, ma tiene una vera e propria piccola lezione sui difetti di un olio e di come deve essere un prodotto di eccellenza.

Nel concorso è stata premiata come” Miglior Azienda dell’anno”,  l’azienda laziale Quattrociocchi mentre ad aggiudicarsi il riconoscimento di Miglior Frantoio dell’anno, è stata la spagnola Almazaras de la Subbética, che ha i propri oliveti a Carcabuey, in Andalusia. La Miglior Monocultivar è andata ai cileni del frantoio Puertas De Guarilihue, che si trova nella valle di Itata, nella Regione di Ñuble. A ricevere l’ambito Lodo Coup De Coeur è stato il siciliano Vincenzo Signorelli Olivicoltore. L’azienda Agricola Francesca Tumino, di Mazzarrone, in provincia di Catania, si è aggiudicata il Pink Planet Award.

Un altro ligure, Angelo Taranto di Stellanello, già giornalista, era stato insignito dello stesso riconoscimento.

 

Immagini: Domenico Ruffino da Visitfinaleligure;

Conferimento premi Lodo da Catania Today

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