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Donata una nuova joëlette al Club Alpino Italiano della Liguria

Una nuova joëlette per il Club Alpino Italiano (CAI) della Liguria; a donare il mezzo, atto a consentire l’accesso in montagna a persone che abitualmente si spostano in carrozzina, è stata la scuola di Fondo-Escursionismo “Marno Revello”. Le richieste di utilizzo sono numerose tanto che sono stati istituiti corsi propedeutici all’utilizzo degli ausili meccanici da fuoristrada.

“Questo è un momento importante per l’accessibilità e l’inclusività”, dichiara il Ministro per la Disabilità Erika Stefani, “e progetti di questo genere vengono realizzati in sinergia perchè quello delle disabilità è un mondo trasversale. Il progetto in questione permette a tutti di godere la montagna con un modo diverso di vedere il nostro orizzonte ma serve un’adeguata preparazione; il Club Alpino Italiano fa tanto per le nostre montagne e ci fa conoscere le nostre cime. La disabilità è una parte piena della nostra società ed il mondo deve adattarsi ai disabili”.

Stessa soddisfazione da parte di Alessandro Piana, assessore regionale all’entroterra :”Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al progetto dicendo che la montagna deve essere praticata da tutti ed il CAI, molto attento a questi temi, collabora con la regione facendo anche la manutenzione dei sentieri che è fondamentale; sono molto contento della donazione effettuata dalla scuola di Fondo-Escursionismo e l’istituzione dei corsi è necessaria per usare al meglio questo dispositivo così come il rispetto per l’ambiente. Ringrazio il CAI, il ministro Stefani, tutti i collaboratori ricordando che è stato creato un bando del PSR per il potenziamento della rete escursionistica”.

“Sono molto contento di collaborare con l’assessore Piana ma voglio ricordare che tutti coloro che fanno corsi con il CAI lo fanno in modo sicuro e consapevole”, sottolinea Roberto Manfredi, presidente CAI Liguria, “senza dimenticare che questo è un progetto importante. Il nostro territorio è bello e noi dobbiamo fare formazione; i nostri soci vanno in montagna ma lo fanno in maniera consapevole. I diversamente abili devono poter andare in montagna ma occorre preparare adeguatamente gli accompagnatori; la pandemia ci ha fatto riscoprire i nostri sentieri ma sono stati tanti gli incidenti dovuti anche al fatto che il territorio ligure è difficile e molti si perdono. La montagna è bella ma occorre andarci in sicurezza”.

“Per il CAI è importante poter portare i diversamente abili in montagna ed ausili di questo tipo sono importanti ma devono aumentare; servono però accompagnatori adeguatamente formati ed io, medico di professione, sono uno di loro. Durante l’escursione devono essere presenti sia gli operatori sanitari che i famigliari e gli accompagnatori devono devono far vivere questa esperienza con gioia; esiste un gruppo di lavoro chiamato Montagna Terapia che permette di fare progetti simili in tutta Italia portando tra i monti anche i diversamente abili. E’fondamentale compiere correttamente le manovre di base per rendere queste giornate il più serene e sicure possibili per tutti usando la stessa tecnica a livello nazionale; gli operatori devono capire le esigenze delle persone ma anche le caratteristiche dei sentieri”, conclude il responsabile della commissione medica del CAI Gianmarco Simonini.

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