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ATTUALITÀPOLITICA

Emmanuel Macron, il nuovo volto della “République”

La vittoria di Emmanuel Macron al ballottaggio per l’elezione del
Presidente della Repubblica, in Francia, è inequivocabile e totale; col
65,5% dei voti a suo favore, la sconfitta di Marine Le Pen, ferma al
34,5% è di quelle storiche e che devono far riflettere il leader di un
movimento. L’astensionismo, definito “senza precedenti”, è al 25,3%;
nelle competizioni politiche,anche nostrane, a volte se ne riscontra uno
ben superiore, per quanto risulti, per la Francia, attestarsi alla
percentuale più alta dal 1969, quando il 31, 15% degli iscritti non si
recò alle urne per decidere sulla sfida fra Georges Pompidou e Alain
Poher. Allo stesso modo si è badato bene a evidenziare ed a dare risalto
alla quantità, che risulterebbe alta ma pur sempre nella media, delle
schede bianche e nulle!

In questi tempi di follia infatti, sembra ci fosse più aspettativa per
la sconfessione dei sondaggi che attribuivano la maggioranza a Macron –
per quanto la “democrazia del sondaggio” sia un fenomeno deleterio, a
giudizio dello scrivente – che per scongiurare la vittoria della leader
che forse maggiormente rappresenta l’essenza del cosiddetto “populismo”!
Pertanto il successo di Macron va giustamente considerato come la
prevalenza del buon senso, della razionalità, della chiarezza, della
tolleranza e della politica sull’antipolitica, sulla demagogia,
sull’incitazione all’odio; un successo dell’Europa Unita, avvenire del
continente e delle giovani generazioni, che già la stanno costruendo
l’Europa Unita, contro una visione angusta e non “provinciale”, perchè
la “Provincia”, in Francia come in Italia, è custode attenta, nella sua
discrezione, di valori e di cultura, e sarebbe quindi meglio dire “fuori
dal mondo” perchè cieca e settaria, per quanto alimentata da disagio,
insicurezza, malessere, mancanza di lavoro, demoralizzazione…tutti
problemi reali, tipici dei periodi di transizione, come è l’attuale, che
si risolvono non gridando al colpevole ma agendo, senza ignorare la
realtà ed i mutamenti della Società…

La campagna elettorale è stata segnata da eventi che mettono in luce il
livello di bassezza che si può raggiungere quando lo scopo è distruggere
e gettare fumo negli occhi: ne è esempio il linciaggio senza precedenti
di Francois Fillon del quale, però, si copiano i discorsi, giungendo a
mimarli, senza temere non si dice la reazione dell’interessato, che
sarebbe logico, ma il ridicolo! Tale è Marine Le Pin , la donna su cui
molti, non solo in Francia, confidavano per la “svolta”, quella che nei
sogni “populisti” dovrebbe portare alla felicità perduta, contro
l’Europa, contro gli immigrati, contro la politica, contro le banche,
contro la globalizzazione, sempre contro e contro e, alla fine, è contro
di loro che si ritorce la loro acredine, come recentemente è avvenuto
nei Paesi Bassi!

Va data atto al Partito Socialista di aver dato disposizione di far
convergere, per senso di responsabilità, e senza ambiguità, i voti su
Macron! Perchè è per senso di responsabilità che si deve contrastare
l’azione di forze che non hanno obiettivi, nè idee, nè realistiche
proposte ma agitano solo slogan e spauracchi mentre il momento è
difficile e richiede di essere all’altezza!

Si è poi insistito troppo, anche da noi, sui fatti personali di Macron,
sulla storia dell’attuale moglie, già sua insegnante; al primo posto si
deve mettere ciò che è pruriginoso e da guardare dal buco della
serratura ma, dopo tanto clamore,”chi semina vento raccoglie tempesta” e
stavolta più che mai!

A proposito, il “populismo” era un movimento politico ed intellettuale,
di aspirazioni socialisteggianti, che, nella Russia della seconda metà
dell’Ottocento, si proponeva il miglioramento delle classi rurali,
appena abolita la servitù della gleba da parte dello zar Alessandro II;
non c’entra nulla con l’attuale termine che viene riferito alla volontà
di fronda di certe formazioni (anti)politiche!

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