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ATTUALITÀREGIONE

Giornata Internazionale degli Infermieri

Quella dell’infermiere è una figura molto importante per tutti noi e merita maggior considerazione da parte dell’intera società; in Liguria gli iscritti all’Ordine delle Professioni Infermieristiche sono 14.624 (nello spezzino 2.082, nell’imperiese 1.604, nel savonese 2.602, nell’area metropolitana genovese 8.336); di questi, 10.903 sono impiegati nel servizio sanitario regionale (Asl 1 – 1.151; Asl 2 – 1.972; Asl 3 – 1.703; Asl 4 – 860; Asl 5 – 1.100). A questi numeri si aggiungeranno i 700 infermieri che saranno assunti nei prossimi mesi attraverso il concorso in atto, le cui procedure di selezione si concluderanno entro l’estate.

“Questo è un giorno importante di riflessione ricordando la fatica degli infermieri durante il periodo buio della pandemia”, dichiara il presidente Giovanni Toti, “ma nonostante tutto il sistema sanitario ligure e tutto il personale ha fatto il proprio dovere. La programmazione delle professionalità mediche è stata organizzata in un modo per cui non è in linea con i bisogni delle persone e sono stati impiegati diversi miliardi per ricostruire la rete territoriale; la rete delle case e degli ospedali di comunità è importante ed abbiamo avviato un dibattito con il Governo per la costruzione dei flussi dei prossimi anni. Nel 2025 il PNRR sarà definito ed i luoghi che mettiamo in rete devono avere personale formato; è fondamentale fornire un servizio sempre migliore ricostruendo la rete sanitaria e mettendo nuovamente al centro il ruolo dell’infermiere conquistato sul campo. Le case e gli ospedali di comunità sono fondamentali per alleggerire la pressione sugli ospedali ma occorre una programmazione dei fabbisogni del Paese per essere più seri”.

Parole simili da parte di Massimo Nicolò, vicesindaco di Genova e assessore alla salute :”Porto i saluti del sindaco Bucci dicendo che per me è facile parlare di questo perchè svolgo la professione di medico; conosco bene i problemi di orari, retribuzione e compiti da svolgere. Questo grande concorso è una buona notizia poichè il turn-over è fondamentale e ringrazio tutti gli infermieri per cosa fanno quotidianamente; la categoria professionale che oggi ricordiamo è importante visto che tutte queste persone ci aiutano quotidianamente e dobbiamo ricordarli sempre, non solamente nel momento del bisogno”.

“Ringrazio tutti gli infermieri per cosa fanno”, sottolinea l’assessore regionale alla cultura Ilaria Cavo, “ricordando che questo lavoro è legato al sociale. Il Salone dell’Orientamento avrà come tema il CARE ed avere una giornata dedicata a questa professione è fondamentale”.

“Porto il saluto del presidente dell’ordine”, afferma il vicepresidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Genova Antonio Fiorenza, “e ringrazio tutti i miei colleghi per cosa hanno fatto durante la pandemia. Gli infermieri vanno celebrati sempre e devono essere presenti; mi piacerebbe vedere sempre più giovani che svolgono questa professione. Siamo circa 15000 in tutta la regione di cui 8400 nell’area genovese ma la situazione è critica perchè mancano infermieri sul territorio; il PNRR prevede la figura dell’infermiere di prossimità che dialoga con l’ospedale di comunità. Il nostro lavoro viene visto dai giovani come poco appetibile per il salario e le competenze poco riconosciute; nel concorso di Alisa per l’assunzione di 700 infermieri abbiamo visto poca partecipazione e spero che le lacune possano essere colmate”.

“La situazione riguardante il Covid sta migliorando ma non bisogna abbassare la guardia”, ricorda Sonia Ricciu infermiera di Asl3 e volontaria Cives, “ed ora abbiamo l’emergenza dovuta alla guerra in Ucraina e l’arrivo dei profughi. Sono già andata in Friuli Venezia Giulia al confine con Austria e Slovenia nell’hub di prima accoglienza per coloro che arrivano dall’Ucraina; queste persone rimangono in Italia o sono dirette verso altri Paesi europei come Spagna e Portogallo”.

“L’organizzazione come realtà di volontariato del terzo settore ci permette di intervenire in casi di guerra e calamità naturali”, evidenzia Massimo Ronchetti del Cives, “anche se di solito svolgiamo attività dimostrative. Ci siamo formati a Roma, facciamo addestramenti nazionali e giornate dimostrative soprattutto nelle scuole; siamo intervenuti in occasione di terremoti e dei funerali delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Gli iscritti sono soprattutto infermieri iscritti all’ordine e con la pandemia abbiamo avuto un drastico calo del numero di persone che collaborano con noi; ora siamo circa 30 iscritti ma vogliamo riprendere le nostre attività”.

“Sono entrata nel Cives perchè volevo fare qualcosa per gli altri; l’esperienza fatta con i profughi ucraini mi rende orgogliosa della mia attività”, conclude Daniela Repetto, infermiera volontaria Cives e componente della commissione Albo infermiere pediatriche dell’Opi Genova.

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