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Guida alla carta per macellerie e banchi salumi

Non tutte le carte sono uguali, chi lavora nel settore alimentare non ha certo bisogno di sentirselo dire. Per i meno esperti però può essere utile una panoramica su quelle che sono i materiali più utilizzati sul mercato, figli dei moderni processi di produzione. Una materia prima di qualità è la base per far funzionare il proprio business, ma un involucro che non superi la prova del frigo, o del freezer, rischia di far scappare via i clienti. 

Pertanto meglio cominciare da una prima e sintetica descrizione delle principali tipologie di carta utilizzata come involucro per gli alimenti. Prendiamo a riferimento la distinzione proposta da un fornitore di carta per alimenti che tratta tutte le principali tipologie di materiale:

 

  • carta kraft: si chiama così per il processo con cui viene lavorata la pasta chimica che la compone (essenzialmente cellulosa). Solitamente la si trova nella tipica colorazione avana (simile all’ocra) ma può essere anche sbiancata. È usata come involucro alimentare essendo plastic free al 100%, ma soprattutto come sacchetto porta alimenti. 

 

  • carta politenata: questo tipo di carta è comunque fatta con fibre di cellulosa, ma poi all’esterno riceve la copertura di uno o più strati di polietilene. Il risultato è una carta impermeabile che resiste a umidità e vapore, non a caso la si definisce anche carta da freezer. 

 

  • carta vegetale: resa impermeabile da uno specifico trattamento viene utilizzata soprattutto per l’incarto di pizza, pesce e formaggi. 

 

  • carta da macellaio: parliamo della cosiddetta butcher paper, la carta che gli americani utilizzano tipicamente per il barbecue e che è ottima per resistere allo spargimento di liquidi. Di grande resistenza, è assolutamente consigliata per avvolgere tagli di carne. 

  • Quale tipologia di carta per alimenti è la migliore

 

Il quesito che segue questa panoramica sulle diverse tipologie di carta per avvolgere gli alimenti è quale tra queste sia la migliore per lo scopo. La risposta chiaramente dipende dalla tipologia di prodotto per la quale si andrà a operare la specifica carta. 

Tra i quattro elencati quelli che hanno un livello di resistenza inferiore sono la carta vegetale e quella kraft per alimenti. La prima è soprattutto utile per un incartamento da consumo rapido, una carta per poggiarvi un alimento, ad esempio una fetta di pizza, che verrà consumato di lì a poco o che non rilasci una gran quantità di liquidi. La kraft invece è una carta che a sua volta ha diverse sotto-tipologie, alcune delle quali molto resistenti ma con altri ambiti di applicazione. Per intendersi, il processo kraft è adoperato anche per il cartone pressato da imballaggio. 

Sia la carta kraft che la ‘butcher paper’ hanno una composizione basata sulle medesime materie prime, il che significa che la carta kraft condivide effettivamente la stessa fibra di legno della carta da macellaio. Le vere differenze tra queste carte si riducono al modo in cui vengono lavorate e quindi al livello di resistenza finale raggiunto. Entrambe sono certificate per l’uso alimentare ma la carta da macellaio è progettata per resistere al sangue e all’umidità meglio della carta Kraft standard.

A sua volta la carta da macellaio è diversa dalla carta da congelatore. Quest’ultima, prima di essere tagliata su misura e imballata per la spedizione o la vendita, riceve un rivestimento in polietilene sui lati, o solamente su uno. Questo rivestimento fornisce alla carta politenata la speciale tenuta che la rende perfetta per proteggere per mesi carne fresca e frutti di mare dalle temperature del congelatore. 

 

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