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ATTUALITÀ

I fuochi di Sisto IV

fuochi sisto ivLa sera del 29 giugno scorso, a Roma, per celebrare la festività dei Santi Pietro e Paolo, patroni della Città, Castel Sant’Angelo si è illuminato ancora una volta di fuochi artificiali che vengono da molto lontano nel tempo, questa volta accompagnati da musiche barocche.
È la famosa “maraviglia del tempo” o “girandola di Castel Sant’Angelo” che il papa savonese Sisto IV introdusse nel 1481, per celebrare il decennale del suo pontificato: una delle innumerevoli impronte del primo papa Della Rovere nella realtà Romana e, più in generale, su tutto il Rinascimento non solo italiano.
La “girandola” divenne ben presto famosa, usata per feste nelle ricorrenze più varie, affidata ad architetti di spicco come Gian Lorenzo Bernini ed ammirata da viaggiatori di tutto il mondo.
Ne ho potuto constatare di persona un’eco lontana e sorprendente, visitando, qualche anno fa, a nord di Copenaghen, il castello di Kronborg, ad Elsingør (Elsinore), dove Shakespeare ambienta l’Amleto, di fronte alle coste svedesi: un quadro del pittore ed incisore tedesco Frantz Cleyn, al servizio del re di Danimarca Cristiano IV tra il 1611 ed il 1624, riproduce proprio la scena della “girandola”, con qualche aggiunta di fantasia.
Una prova di come l’Italia fosse una tappa obbligata per la formazione di tutti gli Europei, che, poi, riportavano nella terra d’origine o di lavoro impressioni, ricordi e nuovi stimoli ed arricchimenti per la loro cultura.
I fuochi artificiali voluti da Sisto IV, in quello che, man mano, si era trasformato da mausoleo di Adriano in fortezza ed in residenza protetta dei Papi, acquistando sempre maggiore importanza nel panorama dell’Urbe, continuarono fino all’Unità d’Italia, per essere ripresi soltanto qualche anno fa, dopo vari decenni di sospensione: siamo così alla nona edizione, curata in maniera filologica sugli esempi barocchi, in sostanza su quelli che aveva potuto osservare Cleyn durante il suo soggiorno di studio.

Aldo Zandi

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