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I vertici regionali contro il ministro Toninelli

“Il Ponente ligure è pronto ad aderire la manifestazione per la Gronda”. Dichiara  l’Assessore all’Urbanistica Marco Scajola e così si esprime: “La Gronda è un’opera fondamentale per la Liguria. Senza di essa il nostro territorio sarebbe fortemente penalizzato: non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo prezioso. In questi ultimi anni Regione Liguria, con in testa il Presidente Giovanni Toti, ha lavorato molto perché tale opera, come altre, si potesse realizzare dopo anni di attesa. È inaccettabile che il Ministro Toninelli voglia bloccare l’opera e dica che si troveranno altre soluzioni: significa solamente dire che non c’è la volontà di realizzare alcuna opera infrastrutturale. Si tratta di parole offensive per i liguri. Ben venga quindi la proposta del Presidente Toti di una mobilitazione sul territorio per fare sentire la nostra voce al Governo e per far capire la nostra determinazione nel veder realizzare opere pubbliche per il rilancio della Liguria”,

laria Cavo, Assessore regionale alla Formazione e alle politiche giovanili, aggiunge la sua voce: “In piazza a manifestare per la Gronda ci sarò, accogliendo la proposta del presidente Toti. Ci sarò perché, se non arriveranno garanzie sullo sblocco del progetto dopo l’ultimo ennesimo stop di Toninelli, questa diventa una nuova emergenza. Ci sarò perché dalla Gronda passa il futuro della nostra città e della nostra regione e il futuro dei nostri giovani. Bloccare il progetto, come stanno minacciando di fare, significa rinunciare a posti di lavoro nell’immediato ma anche per il futuro, significa tarpare le ali al nostro territorio e alla prossime generazioni. La nostra Giunta sta investendo milioni di euro sui giovani, su una formazione professionale che sta creando occupazione e risponde alle reali esigenze delle aziende e non permetteremo a nessuno, dall’alto, di bloccare le infrastrutture che servono alla nostra economia e di penalizzare i nostri sforzi e il nostro territorio. Non è un caso che le reazioni di sostegno alla proposta di Toti, di indignazione delle associazioni e della società civile arrivino soprattutto dai giovani: se saremo costretti saremo in tanti a far sentire il nostro sì, a gran voce, a chi sa dire solo no calpestando la volontà del territorio e dei cittadini”.

Le dichiarazione dei due assessori fanno seguito a quanto aveva scritto su Facebook, sempre in giornata, il Presidente della Regione, Giovanni Toti:

“Le infrastrutture sono indispensabili alla crescita del Paese! Siamo in ritardo e c’è ancora chi vuole bloccare tutto. La decrescita felice non esiste, esistono imprese, disoccupati e cittadini che aspettano risposte da decenni. Siamo pronti a una manifestazione pubblica se il nuovo Governo non ci darà risposte e rassicurazioni immediate sulla realizzazione della Gronda di Genova e su tutte le infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese”.

Ma Il Movimento Cinque Stelle si arrocca

Rimandiamo al nostro pezzo del 23 agosto “Elezioni o nuovo Governo?” in cui appunto richiamavamo il ruolo, nella crisi di Governo, del Movimento Cinque Stelle che, se talvolta, come nei casi Ilva e Carige (dopo averle sparate grosse sulla chiusura dello stabilimento e sul diniego di fondi di salvataggio alle banche), sembra assumere coscienza delle responsabilità di Governo e deve per forza rimangiarsi le sue preconcette posizioni, in altre importanti occasioni non rinuncia alle idee velleitarie sostenute durante la “fronda” che gli è valsa, è un fatto, tanti consensi e rimane attaccato ad esse; il ministro Toninelli, che siede in un posto chiave del Governo, che sembra aver alle fine promesso che la “Gronda” si farà, è comunque uno degli esponenti M5S irriducibili riguardo al “no” alle infrastrutture, con le sue fumose e partigiane analisi “costi-benefici” ed è, tuttora, contrario alla Torino-Lione, che pure, un mese fa’, lo stesso premier Conte gli aveva fatto ingoiare. E ciò, nelle trattative in corso per cercare di formare un nuovo Governo, da’ uno spaccato di come il Movimento Cinque Stelle rimanga ancorato alle sue promessse-premesse discutibili e velleitaire invece di pensare alle responsabilità di Governo e mentre il Presidente della Repubblica, Mattarella, raccomanda attenzione riguardo alle incertezze ecomiche e politiche internazionali, rispetto degli impegni europei, solidità parlamentare per un nuovo Governo, loro rispondono, pervicacemente, con la proposta di tagliare 345 parlamentari e di castigare la famiglia Benetton…

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