Il caos del centrosinistra e l’ascesa silenziosa di Occhiuto: tra Calabria e Nazareno

Le vittorie locali e le sconfitte interne raccontano più di mille sondaggi: il centrosinistra rischia l’irrilevanza se non ritrova coesione, mentre il centrodestra si prepara a giocare una partita nazionale con leader emergenti


Mentre Roberto Occhiuto conquista la Calabria e si prepara a pesare sulla politica nazionale, il Pd di Elly Schlein vacilla tra strategie confuse e tensioni interne, aprendo uno scenario politico ambiguo e potenzialmente esplosivo.

Lunedì 6 ottobre 2025 segna un momento di svolta e di tensione per il panorama politico italiano. Da un lato, la riconferma di Roberto Occhiuto a presidente della Calabria appare come un trionfo di dedizione territoriale, capace di celare sotto la facciata regionale le ambizioni di una leadership nazionale. Ulteriormente, comparato alle attuali vicissitudini di Elly Schlein al Nazareno, l’operato di Occhiuto assume un pathos quasi epico: mentre il Pd si dibatte in strategie fumose e correnti interne in subbuglio, Occhiuto si muove con determinazione e freddezza calcolata, dimostrando come la politica concreta, radicata nella realtà e nella percezione popolare, possa resistere alle tempeste mediatiche e alle sfide giudiziarie. La sua scelta di dimettersi e ricandidarsi, in apparenza un gesto formale, diventa così un atto di volontà politica totale, un contrappunto drammatico alla confusione del centrosinistra.

Viceversa, osservando la crisi interna del Pd attraverso il prisma della vittoria di Occhiuto, emergono le fragilità psicologiche della leadership di Schlein. La sua rigidità ideologica — “pas d’ennemis à gauche” — e il silenzio sulle tensioni nel campo largo rivelano una incapacità di leggere i segnali del consenso e delle paure reali degli elettori. La gestione della segreteria dem, incapace di mediare fra le spinte moderate e quelle più radicali, appare come un’eco lontana della determinazione pragmatica di Occhiuto: se il centrodestra italiano si rafforza attraverso gesti concreti e risultati tangibili, il centrosinistra si logora nel bunker del Nazareno, tra strategie contrastanti e timori di sfiducia. La dimensione psicologica emerge con forza: la leadership si regge sulla percezione di sicurezza e autorevolezza, qualità che Occhiuto mostra e Schlein fatica a incarnare.

La sintesi di queste dinamiche disegna uno scenario nazionale intrinsecamente ambiguo. Senza un deciso recupero a sinistra, con il Pd capace di ricostruire coesione interna e visione strategica, e senza una maggiore dialettica e responsabilità in seno al governo, l’Italia rischia un ulteriore scivolamento verso l’instabilità politica. La forza territoriale di leader come Occhiuto, unita alla debolezza psicologica e organizzativa del centrosinistra, potrebbe amplificare il divario tra risultati locali e visione nazionale, confermando un contesto dove ogni vittoria o sconfitta assume il peso drammatico di una tragedia collettiva. La politica italiana, ancora una volta, si trova sospesa tra il rischio di paralisi e la promessa di un cambiamento, ma solo se le forze moderate sapranno reagire con coerenza e coraggio.