Il Natale e le usanze del mondo

Il Natale è un periodo dell’anno che aspettiamo sempre con grande gioia, è il momento delle feste, dei fastosi pranzi e cene in famiglia, della frenetica ricerca dei regali e della preparazione dei nostri due tradizionali simboli natalizi: l’albero e il presepe.
Qualche giorno prima della Vigilia ci apprestiamo a completare tutti i preparativi, dagli addobbi ai menù delle feste, perché dopotutto la nostra è anche una tradizione culinaria, le persone si incontrano anche, e soprattutto, attraverso il cibo, componente che lega gli uomini di tutto il mondo: il pasto infatti è da sempre un momento di condivisione. La famiglia italiana non fa certamente eccezione per quanto riguarda questo tradizionale culto della buona tavola, manifestando tutta la sua grandezza in una maratona mangereccia che ci vede impegnati ad assaporare ogni tipo di pietanza, dal dolce al salato, dal pesce alla carne e il tutto ovviamente in porzioni decisamente abbondanti.

Il modo di festeggiare il Natale varia da nazione a nazione, sono tante le tradizioni e le usanze con una nota in comune per tutti: il sorriso dei bambini in questo periodo di festa e di vicinanza famigliare.

In Austria per esempio il periodo natalizio inizia con l’avvento, periodo in cui le famiglie preparano gli addobbi e il pane speziato detto “Früchtebrot”, mentre il 5-6 dicembre si attende l’arrivo di San Nicola che porta i doni ai bimbi riuniti intorno all’albero di Natale ognuno nelle proprie abitazioni e con la propria famiglia. L’appuntamento senz’altro più importante e più famoso è quello dei mercatini, una tradizione inviolabile dal momento che apre le porte all’intero periodo natalizio attraverso cui si respira un’atmosfera calorosamente festosa.

In Finlandia è molto sentita la festa di Santa Lucia, festeggiata il 13 dicembre come da noi in Italia, prevede una processione di ragazze vestite di bianco, una delle quali indossa in testa una corona decorata con candele e piante sempreverdi e distribuisce dolcetti. Altra grande tradizione è il “pikkujoulu” ossia “piccolo Natale” che consiste in svariati festeggiamenti a base di scherzi e bevute in casa o nei luoghi di lavoro, questa festa si è diffusa specialmente in ambito studentesco.
Mentre il 24 dicembre durante la vigilia il sindaco di molte città pronuncia la cosiddetta “Pace di Natale” che dà inizio alle celebrazioni natalizie e sancisce il divieto dell’uso di armi da fuoco per il periodo del 24 e 25 dicembre. La notte di Natale è molto attesa dai più piccoli: infatti i bambini speranzosi guardano fuori dalle finestre, perchè sanno che Babbo Natale non tarderà molto ad arrivare abitando anche lui in Finlandia, in una zona chiamata Lapponia.

In Irlanda il Natale è molto più religioso che commerciale, le tradizioni irlandesi provengono dalle usanze di origine celtica, nel periodo dell’avvento le famiglie si riuniscono in preghiera e nella riflessione spirituale. Una delle tradizioni più sentite è quella di accendere delle candele rosse alle finestre delle case, questo gesto simboleggia la luce guida a San Giuseppe e a Maria durante la loro affannosa ricerca di una casa che li potesse ospitare. Tra i preparativi culinari principali è doveroso citare il Christams Pudding preparato con ampio anticipo, durante l’avvento secondo la tradizione, dalla forma rotonda a base di mandorle, uova, frutta candita, rum e spezie. Il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, viene festeggiato in modo meno religioso e più pagano, le famiglie continuano ad incontrarsi cantando e suonando qualche strumento come l’armonica tipica della tradizionale musica irlandese.

In Messico il periodo natalizio è molto sentito, essendo un paese con una grande religiosità, ed il Natale qui è festeggiato in maniera molto diversa rispetto alle altre nazioni poiché vi è stato nel corso del tempo un intrecciarsi tra le tradizioni indigene con quelle cristiane. La settimana di Natale viene celebrata in tutto il Paese con le “posadas” (che in italiano si tradurrebbe con il termine ‘locande’) , a ricordo del pellegrinaggio di Giuseppe e Maria in cerca di un posto dove far nascere il bambino, sono infatti 9 come i mesi di gestazione di Maria, l’ultima Posada
avviene il 24 dicembre. Alla fine della processione vengono rotte le tradizionali pentolacce in segno di catarsi, una sorta di purificazione dai peccati. La grande differenza è la data in cui cominciano i festeggiamenti: il 16 dicembre, anche questi accompagnati da canti e grande abbuffate in famiglia.

In Spagna le feste natalizie iniziano il 22 dicembre con il sorteggio della lotteria di Natale, è una tradizione molto sentita che rappresenta non solo l’inizio dei festeggiamenti ma ha anche un grandissimo impatto economico. Il 24 dicembre si festeggia la vigilia di Natale, conosciuta come ‘Nochebuena’, in questa serata le famiglie si riuniscono per celebrare la cena più importante dell’anno composta da prodotti locali e pietanze tipiche della cucina spagnola, il tutto accompagnato da gioiosi canti tradizionali. In Spagna è costume il 28 dicembre fare scherzi e prese in giro a vicenda durante la commemorazione della Strage degli Innocenti.

Insomma le usanze variano moltissimo a seconda delle nazioni, ognuna delle quali ha un proprio corollario di tradizioni, sicuramente il filo conduttore di queste feste è la possibilità di stare in famiglia, tutti insieme riuniti intorno a un tavolo assaporando le tipicità proprie locali e vivendo questi giorni di festa in compagnia di quell’atmosfera felice e pacata che forse solo a Natale riusciamo a vivere appieno.

Giulia Canepa