Il Teatro Carlo Felice di Genova chiude la stagione con l’opera più eseguita in assoluto, “Il Barbiere di Siviglia”

La Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice Genova si chiude con uno dei più celebri titoli di Gioachino Rossini, Il barbiere di Siviglia, dramma comico in due atti su libretto di Cesare Sterbini dalla commedia di Pierre Beaumarchais; a dare vita ai personaggi rossiniani saranno gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice, nell’ambito di un progetto finalizzato sia alla formazione dei giovani talenti della lirica, sotto la direzione artistica di Francesco Meli, il coordinamento di Serena Gamberoni e la direzione musicale di Davide Cavalli, sia al loro effettivo debutto.

“Ringrazio i presenti dicendo che questo spettacolo è importante”, dichiara il sovrintendente Claudio Orazi, “e si presenta il grande lavoro frutto degli allievi dell’accademia diretta da Francesco Meli. I ragazzi sono bravi e pronti a dare spettacolo; spero di vedere tanta gente”.

Stessa soddisfazione da parte delle consigliera comunale Barbara Grosso, in rappresentanza dell’amministrazione comunale :”Sono contenta di essere qui ricordando che per il comune il teatro è importante e ringrazio il sovrintendente Orazi per cosa fa; facendo sinergia si progettano insieme grandi eventi culturali senza precedenti. In questa stagione abbiamo visto tanti ragazzi a teatro ma voglio ricordare che gli allievi dell’accademia hanno svolto un importante lavoro; a breve partirà la rassegna estiva presso i Parchi di Nervi. Saranno 14 i giovani che debutteranno e l’accademia ha dato i suoi frutti”.

“Questo è un progetto importante ed unico”, prosegue il direttore artistico Pierangelo Conte, “che conclude la stagione teatrale 2023-2024. Il ruolo dell’accademia diretta da Francesco Meli è importante ma voglio ricordare che i ragazzi si sono già esibiti e per loro salire sul palco è fondamentale; la fondazione li tiene in considerazione ed il loro legame con il direttore è forte. Ringrazio gli artisti presenti dicendo che il direttore d’orchestra ha seguito molto bene i ragazzi; l’opera è una delle più rappresentate al mondo e ha in sè uno sguardo verso il futuro. Avere gli allievi dell’accademia in scena è una grande opportunità per tutti”.

“Ringrazio il teatro e l’accademia dicendo che tutto ciò è frutto di un grande lavoro di tutti”, afferma il direttore d’orchestra Giancarlo Andretta, “e l’opera necessita di prove. Tutto ciò ha bisogno di attenzione ed energia ed il lavoro degli allievi dell’accademia è ottimo; spero che gli spettatori possano restare contenti del risultato”.

“Il Barbiere di Siviglia è un capolavoro di Rossini ed è una delle opere italiane più eseguite al mondo”, riprende il direttore artistico Conte, “nonostante le numerose difficoltà tecniche. La recitazione è di alto livello e le scene sono essenziali ma il lavoro che c’è dietro è ottimo; lo spettacolo è stato un successo anche all’estero, soprattutto in Cina”.

“E’bello lavorare con i ragazzi dell’accademia”, sottolinea un collaboratore di Damiano Michieletto, “e lo spettacolo non permette agli artisti di nascondersi poichè sono soli con il palcoscenico. La presenza è importante ma senza interazioni lo spettacolo non rende e le sedie sulla scena sono collegate al viaggio; i personaggi si ispirano alla commedia dell’arte, sono tante le situazioni complesse, il lavoro è difficile ma tutti riescono ad entrare nel personaggio”.

“L’opera è difficile ma i ragazzi sono pronti e vi sono difficoltà sia fisiche che attoriali poichè gli interpreti devono muoversi molto”, evidenzia Francesco Meli, “ma la sceneggiatura è dinamica. Gli allievi dell’accademia sono immersi nella vita musicale facendo musica 24 ore per quattro mesi e sono amici; ringrazio il teatro, il sovrintendente Orazi ed il direttore artistico Conte che ha inventato l’accademia ricordando che la regione ed il comune hanno sempre creduto in tutto ciò ed il sindaco Bucci ha espresso la volontà di farla crescere. Lo spettacolo aiuterà gli allievi a crescere e confermiamo il lavoro svolto in quattro anni ringraziando il maestro Cavalli per cosa fa; i ragazzi sono amati da tutta l’orchestra. La chiusura della stagione con gli studenti dell’accademia è stata una scelta coraggiosa e l’attività si è rivelata intensa ma questa è una grande opportunità per tutti; lo spettacolo è degli studenti e proprio loro porteranno nel mondo l’opera lirica italiana”.

“La festa finale della stagione coinvolge i ragazzi ed è necessario che l’accademia cresca; il loro spettacolo deve essere al Carlo Felice e vogliamo crescere in questa direzione valorizzando i giovani. Il ruolo delle associazioni, del conservatorio e dell’università è importante ed il teatro deve essere custode della tradizione con uno sguardo al futuro esportando i saperi italiani; per cantare è necessario avere stile ma anche grandi maestri”, conclude il sovrintendente Orazi.

 

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