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ATTUALITÀ

In vista della riapertura: come adeguare la propria attività commerciale alle misure anti-Coronavirus?

Ancora poche certezze per le attività commerciali che si svolgono a contatto con il pubblico in termini di date e di nuovi regolamenti per la gestione dei flussi di clienti.

Quel che è certo, è che le attività “non essenziali” saranno tra le ultime a riaprire i battenti a seguito delle chiusure stabilite dai decreti per il contrasto all’ emergenza Covid-19. Come molte indiscrezioni lasciano intendere, con molta probabilità i tempi della riapertura potranno variare da regione a regione e addirittura di località in località, in base alle indicazioni degli esperti che in queste settimane si stanno occupando dello studio della diffusione del virus sul territorio italiano.

In attesa di indicazioni chiare, quali modifiche al consueto svolgimento delle attività è possibile pianificare fin da questo momento? Quali saranno gli accorgimenti imprescindibili per garantire la sicurezza dei lavoratori e della clientela nei mesi a venire?

Scopriamolo insieme.

 

  • Sistemi per la delimitazione degli spazi e il distanziamento fisico

 

Come noto, tra le misure più efficaci per il contenimento del rischio di contagio da Coronavirus c’è quella relativa al mantenimento di una distanza pari ad almeno 1 metro tra le persone.

Già oggi, questo si traduce nella necessità della creazione di file ordinate per consentire un ingresso scaglionato all’ interno di supermercati, farmacie e nelle altre attività commerciali non soggette all’ obbligo di chiusura.

È probabile che tale indicazione sia estesa a tutte le tipologie di negozio e anche ai locali nel settore della ristorazione, assieme ad ulteriori misure di sicurezza, come la creazione di percorsi esterni ed interni, che guidino il pubblico riducendo quanto più possibile le interazioni tra i diversi avventori.

In questo senso, molte attività dovranno dotarsi di barriere e di cartelli, per delineare corsie e/o tragitti obbligati. Tra le possibili soluzioni, c’è quella rappresentata dalle transenne già in uso presso pronto soccorso e ospedali per lo smistamento delle persone in ingresso, la separazione delle diverse aree (ad esempio di quelle relative al triage dal resto della struttura) e la segnalazione di accessi interdetti al pubblico. Oltre a presentare un’estetica più adatta ad un’attività commerciale, queste transenne hanno il vantaggio di essere igieniche, leggere e modulari, facili da assemblare per creare corsie e percorsi su misura.

 

  • DPI: Dispositivi di Protezione Individuale

 

A giocare un ruolo determinante sarà anche l’adozione e il corretto impiego di quei DPI, ovvero Dispositivi di Protezione Individuale, rivelatisi utili nel contrasto della diffusione della malattia sino ad oggi.

In assenza di chiari istruzioni da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, è impossibile sapere se l’utilizzo di guanti e mascherine sarà obbligatorio per tutti, lavoratori e pubblico, ma come più volte dichiarato da nomi autorevoli una svolta in questo senso potrebbe essere auspicabile.

Attività come negozi di abbigliamento, ma anche ristoranti, bar e pub potrebbero dover introdurre l’uso dei DPI per tutto il personale e controlli all’ ingresso anche per quanto riguarda la clientela. Data l’incertezza di queste previsioni e l’estrema difficoltà nel reperimento di questi materiali, al momento il consiglio è quello di attenersi alle linee guida fornite dal proprio comune o dalla regione, in attesa di ulteriori specifiche da parte del Governo.

Viceversa, è certo che tutti i regolamenti delle attività rivolte al pubblico dovranno introdurre regole più ferree per quanto riguarda l’igiene e, in particolare, quella delle mani. Tra gli accorgimenti probabilmente obbligatori, vi sarà quello dell’adozione di erogatori automatici di gel disinfettante per le mani, uno strumento già oggi in uso all’ interno di grandi laboratori e stabilimenti industriali nel settore alimentare, utile per agevolare una corretta detersione all’ entrata e all’ uscita dei negozi (o prima di sedersi ad un tavolo), riducendo al minimo il contatto con superfici potenzialmente infette.

 

  • DPC: Dispositivi di Protezione Collettiva

 

Tra le possibili soluzioni mirate a garantire un maggiore isolamento tra la clientela ai tavoli di un locale (che nelle fasi iniziali della riapertura dovranno probabilmente ridurre il numero dei coperti), c’è l’adozione di appositi pannelli divisori, collocati in modo tale da distanziare le sedute e minimizzare quanto più possibile la diffusione di eventuali agenti patogeni.

In questo senso, le soluzioni disponibili sono già molte, dai pannelli in PVC a quelli decorati con stampe personalizzate. Così, l’adozione di una misura volta a migliorare la sicurezza degli avventori, in questo caso, potrebbe trasformarsi anche in un’idea per rivoluzionare il look dell’attività e delle sale.

Allo stesso modo, dispositivi di protezione più stringenti rispetto a quelli attualmente previsti potrebbero essere resi obbligatori anche per i banconi, per le cucine a vista e per tutte quelle situazioni in cui la commistione tra il personale di sala e gli altri operatori e la clientela potrebbe potenzialmente andare a rappresentare un rischio.

 

  • Gli spunti in più

 

Sebbene ancora non siano disponibili informazioni certe riguardo al futuro delle attività rivolte al pubblico e alle modalità di svolgimento del lavoro in sicurezza, tra le precauzioni ritenute più probabili c’è quella degli ingressi scaglionati, un sistema che consentirebbe di diminuire il numero delle persone presenti all’ interno di negozi e locali in contemporanea, senza danneggiare in modo pesante le entrate di queste imprese.

Gli strumenti digitali potrebbero rivelarsi particolarmente utili in questo contesto. Dai sistemi di prenotazione online che consentono di indicare orari e numero di posti disponibili alle applicazioni appositamente progettate per una gestione ordinata delle file (ad esempio attraverso l’invio di SMS che avvisano istantaneamente il cliente quando il suo tavolo è pronto), sono tante le idee che un domani potrebbero aiutare le attività a ridurre l’impatto dei cambiamenti causati dalle norme per la prevenzione di nuovi focolai.

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