di Loretta Ramognino
Mercoledi 9 marzo alle ore 21 presso la Sala Rossa del comune di Savona si è tenuto il confronto tra i due candidati del centro sinistra Livio di Tullio e Cristina Battaglia.
L’Eco di Savona ha incontrato il candidato Livio Di Tullio.
Quando e come hai deciso di candidarti?
Ho preso questa decisione quando ho intuito che i vertici del partito non avevano intenzione di dare corso ad un vero e proprio rinnovamento, quando ho compreso che si volevano eliminare e mettere a tacere tutti i fermenti innovativi.
Se avessi intravisto esperienze e intenzioni nuove e concrete mi sarei fatto da parte anche rinunciando ad un mio sogno.
Ma questo non è avvenuto. Mi sono invece reso conto che l’iniziativa veniva soffocata e cosi ho deciso di contrastare questa intenzione.
Con un gruppo di persone, anche molto più giovani di me, ho organizzato un progetto innovativo per garantire a questa città, che amo profondamente, un futuro diverso, migliore e sicuramente possibile.
La lunga esperienza sindacale ha, in qualche modo, influenzato le tue decisioni?
E’ un esperienza finita ormai da anni, ma è stata decisamente formativa.
Mi ha insegnato essenzialmente due cose: la prima è quella di non avere paura del contatto con la gente.
Allora ero abituato a parlate costantemente con i lavoratori e oggi sono abituato a parlare con ogni cittadino che ne sente la necessità.
Non mi spaventano le critiche e le polemiche. L’importante è che l’Amministratore sia disponibile al dialogo e all’ascolto.
La seconda caratteristica che porto con me dal passato risiede nel fatto che sono persona estremamente pragmatica.
Nel sindacato i miei interessi erano quelli di garantire i posti di lavoro e la prosecuzione delle attività produttive.
Oggi non guardo se le proposte arrivano da destra, da sinistra o dal centro, ma tengo conto di quelle che portano ad un miglioramento della mia città e della qualità di vita dei cittadini.
Lo chiamo “ pragmatismo idealista” che ha come fine un utilità concreta e reale.
Preferiresti la nomina ufficiale del Partito o vincere alle Primarie?
Io non voglio la nomina ufficiale del partito. Voglio che i cittadini savonesi, attraverso le Primarie, possano scegliere il loro candidato sindaco. La mia posizione è sempre stata la stessa fin dal principio.
Le Primarie hanno importanza fondamentale e sono il metodo ordinario di scelta del candidato. I cittadini devono avere questa libertà. Io spero che la sfruttino e spero anche che mi sostengano.
Durante la campagna elettorale potresti ribattere, anche duramente, a giudizi negativi da parte di qualche altro candidato del tuo partito?
Io penso che alle Primarie, soprattutto fra persone appartenenti alla stessa area politica, debbano essere tenute con toni bassi. Sono essenzialmente un momento di confronto ragionato e pacifico.
Certamente se si dovessero alzare i toni dei competitori non mi tirerei indietro nel rispondere punto per punto alle eventuali accuse. I cittadini pero’ hanno bisogno di speranze, non di liti.
Se eletto amministreresti secondo un tuo programma prestabilito o affronteresti di volta in volta i problemi del momento, magari discostandoti del programma?
Quello che sto preparando non è un vero e proprio programma.
I cittadini sono abituati a lunghi elenchi di promesse che poi non vengono realizzate.
Io propongo un progetto che è più flessibile e dinamico edè aperto alla partecipazione delle persone. Questo progetto vede, entro cinque anni, Savona diventare la migliore città, come qualità della vita, della Liguria.
Prendo a modello le città europee.
Questa pianificazione, da applicare immediatamente, deve andare a migliorare ogni aspetto della città, dall’istruzione,all’ambiente, alla sicurezza, alle possibilità concrete di lavoro. Savona ha potenzialità straordinarie che vanno sfruttate seguendo i modelli europei.
Si parte dall’innalzamento del livello di istruzione col miglioramento delle scuole e degli istituti di formazione. La sfida è la formazione degli adulti.
La candidatura di Cristina Battaglia.
La Battaglia è persona che conosco e stimo. Più giovane certamente di me, ma occorre dire che è stata individuata dal gruppo più vecchio del PD. Con me c’è la parte più giovane e nuova di questa città e di questo partito.
I giovani possono riconoscere in me l’esperienza, la coerenza e la capacità di dare spazio e parola per realizzare. Quindi, secondo me, la questione non è anagrafica , ma di coerenza di comportamenti.
Io li ho sempre avuti.
La competizione elettorale accesa, secondo te,nasconde un latente cambio politico generazionale?
Secondo me si. Ma i giovani sono con me.
Questa è la realtà. Una parte di questo partito ha scelto una sorta di continuità con l’attuale sindaco.
Lui ha deciso la Battaglia come suo successore e c’era la pretesa di imporla ai savonesi. Ma la parte giovane e dinamica di questa città è con Livio Di Tullio.
Quali sono i principali impegni da affrontare?
Primo fra tutti l’emergenza lavoro favorendo al massimo la risalita dell’imprenditoria e del commercio. Abbiamo poi in cantiere tutta una serie di progetti di miglioramento non solo della città, ma anche delle zone limitrofe.
Fra i compiti principali ci occuperemo della passeggiata di Ponente e la riqualificazione di Via Nizza. Noi abbiamo la spiaggia più lunga della Liguria, ma non ne possediamo la visibilità. Il nostro progetto vede l’apertura degli spazi al mare e una passeggiata, con pista ciclabile,che colleghi Zinola alle Fornaci e poi, ancora, ad Albisola.
Questa realizzazione consentirà anche il successivo rilancio turistico.
Quindi non solo è previsto l’abbellimento della città con strutture che ne migliorano la qualità della vita,ma anche il conseguente aumento dei posti di lavoro.
Come vedi il futuro rapporto con la Valbormida?
Savona , nel passato,è diventata città grazie allo sviluppo della Valbormida e del Piemonte. Le due zone sono talmente adiacenti e compenetrate che si puo’ auspicare un aumento della integrazione pur mantenendo un rapporto di assoluta autonomia.
Si lavorerà sul progetto che vede molti servizi gestiti insieme e anche pensare a rimettere in funzione la linea ferroviaria fra le due zone come metropolitana leggera. Si prevede anche uno sviluppo accompagnato e di mutuo supporto di tutte le iniziative culturali delle due realtà.
Sei fiducioso?
Io penso che questa città abbia potenzialità straordinarie. L’importante è che venga amata. Io penso di essere una persona che ama la sua città insieme alla maggior parte dei Savonesi.
Questo amore si trasformerà in passione e sarà proprio questa a permettere un nuovo, decisivo sviluppo. Mi vedo come la persona a cui i Savonesi affidano la barra della rotta, ma nella nave, nel mio equipaggio, ci devono essere tutti.
Intervista piacevole, pacata e spontanea.
