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La scuola, lo specchio della decadenza del Paese

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Il nostro amico Renzi aveva cercato di illudere il mondo dell’istruzione che, con l’inquadramento nei ruoli di migliaia di docenti (che per altro la maggioranza dei quali si è dovuta trasferire da un capo all’altro della penisola) la “scuola italiana” sarebbe stata risanata e messa alla pari delle altre nazioni europee.

Mai una palla più infingarda di questa.

La scuola italiana, con l’ultima “riforma-burla”, non solo non è migliorata ma è, di gran lunga peggiorata e continuerà inesorabilmente a peggiorare. Fede ne è che le dimostrazioni si stanno moltiplicando: proteste vibranti a cui, ai docenti ed agli operatori della scuola, si sono uniti gli stessi alunni, convinti delle falsità dette e fate da Renzi e ben consci che la loro scuola sta diventando un ginepraio terrificante. Ma il signore Renzi ed il governo continuano a restare sordi davanti a questo coro di proteste condiviso da tutte le associazioni sindacali. Scuole che continuano a cadere a pezzi essendo edifici vecchi e fatiscenti tanto da mettere a repentaglio la salute di docenti ed alunni: milioni di euro riservati e stanziati per l’edilizia scolastica che ancora non si sono visti e che, probabilmente, non si vedranno mai.

Ma Renzi ha tranquillizzato promettendo che nella nuova legge finanziaria sono state stanziate ingenti somme per gli aumenti salariali ai tutto il personale della scuola, che da cinque anni non vede un aumento in busta paga. Questo grazie a Monti che ci doveva salvare e invece ha congelato stipendi e pensioni per poter continuare a pagare le pensioni d’oro a centinaia di parlamentari e le gigantesche liquidazioni a migliaia di funzionari e politicanti.

Ma, finalmente, Renzi ha promesso i tanti sospirati aumenti salariali, che udite udite, saranno di ben otto euro mensili netti per i docenti scolastici. C’è da pensare che si tratti di uno scherzo, ed invece no. Una vera vergogna, una presa in giro da parte del Capo del Governo. Pensare che Renzi, uomo di sinistra, doveva essere il rottamatore vicino alle esigenze del popolo e portavoce delle minime e ben precise esigenze dei dipendenti dello Stato tutti che, pagando le tasse alla fonte, sono quelli che hanno salvato e che stanno tutt’ora salvando la nostra Italia.

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