La sinistra e il cantiere della protesta: tra mugugni e umarélls giudiziari

Meloni accelera, la sinistra osserva e commenta: il caso Almasri e l’eterno cantiere dell’opposizione

Avviso di garanzia per la premier, il centrodestra si compatta, la sinistra si rifugia nella magistratura: la politica italiana tra iperattivismo e immobilismo critico

C’è un’immagine che sintetizza alla perfezione il ruolo della sinistra italiana nell’attuale panorama politico: il pensionato che si aggira attorno ai cantieri, il cosiddetto umaréll, sempre pronto a commentare, brontolare e suggerire, ma mai a costruire davvero. Un’opposizione che da tempo sembra più a suo agio nel ruolo di spettatore critico che in quello di alternativa di governo.

Lo dimostra anche il caso dell’avviso di garanzia a Giorgia Meloni e ad alcuni ministri del suo governo, in relazione al rimpatrio del cittadino libico Almasri. A poche ore dalla notizia, la destra ha fatto quadrato attorno alla premier, leggendo nell’azione giudiziaria l’ennesimo attacco della magistratura politicizzata, mentre la sinistra si è immediatamente aggrappata alla retorica del “atto dovuto”, confermando ancora una volta il proprio riflesso pavloviano: quando manca una strategia politica credibile, meglio rifugiarsi nel tecnicismo giudiziario.

Il cantiere della sinistra: critiche senza costruzione

La sinistra italiana si è ormai specializzata in quello che in Liguria chiamano il mugugno: un lamento continuo, una protesta perenne, spesso fine a sé stessa. Il problema è che, mentre si mugugna, qualcun altro prende decisioni. Meloni governa a un ritmo forsennato, con un attivismo che può sembrare megalomania o reale volontà di cambiamento. Forse troppo veloce per il sistema politico e istituzionale italiano, al punto da rischiare di schiantarsi contro un muro, ma comunque in movimento.

Dall’altro lato, il PD e i suoi alleati oscillano tra la difesa della magistratura e il tentativo di cavalcare l’ennesimo episodio giudiziario come arma politica. Un déjà vu che ricorda il caso Berlusconi e che continua a rivelarsi poco efficace. Non a caso, il dibattito interno alla sinistra è sempre più dominato da posizioni difensive e polemiche sterili, mentre gli elettori chiedono alternative concrete.

Meloni e la corsa ad alta velocità: rischio o strategia?

Il governo Meloni è iperattivo, e questa iperattività è un’arma a doppio taglio. Da un lato, ha permesso alla premier di consolidare il consenso, sia a livello nazionale che europeo, dove la sua linea dura sull’immigrazione trova sempre più ascolto. Dall’altro, il rischio di sovraesposizione e di forzature istituzionali è dietro l’angolo.

L’avviso di garanzia sul caso Almasri, però, rischia di essere un boomerang per la sinistra. Se Meloni riuscirà a trasformare questo episodio in una battaglia contro l’uso politico della giustizia, potrebbe perfino uscirne rafforzata. Lo ha già dimostrato con la sua reazione immediata: “Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire”.

Giustizia e politica: un duello senza fine

Il vero problema, però, resta la questione della giustizia e del suo rapporto con la politica. La riforma della separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente è da anni un cavallo di battaglia del centrodestra, e l’episodio di oggi non fa che alimentare la narrativa secondo cui una parte della magistratura userebbe gli avvisi di garanzia come strumenti di pressione politica.

Dall’altra parte, la sinistra si aggrappa alla difesa della magistratura, ma lo fa con lo stesso spirito del umaréll che osserva il cantiere: guarda, critica, ma non propone. Il risultato è un’opposizione sempre più distante dall’elettorato, sempre più legata a un’idea di politica che si gioca nelle aule di tribunale anziché nelle urne.

Conclusione: un cantiere infinito

La politica italiana assomiglia sempre di più a un cantiere perennemente aperto, con Meloni che corre da un lato all’altro, prendendo decisioni nel bene e nel male, e la sinistra che si limita a osservare, a commentare e, soprattutto, a mugugnare. Ma il rischio è che, mentre gli umarélls continuano a discutere sul bordo della strada, il cantiere finisca per essere completato senza di loro.

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