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L’Europa allunga le trattative

Dopo 70 e più giorni il governo in alto mare, quasi al baratro (governo politico, tecnico a zero voti, politico) causa una debolezza da debito pubblico, smentendo chi diceva “i mercati non dovrebbero mettere bocca in politica”. In teoria è semplice in pratica non si tiene conto che ognuno, fa i suoi interessi. I mercati diffidano dei deboli, puniscono chi parla di cancellare. Il Presidente Mattarella, ha detto no al prof Savona, quale capro espiatorio o reale rischio per UE.? Era un perfetto trait d’union tra 5stelle e Lega, ma potrebbe essere stato utilizzato per saggiare la decisione e la forza di Mattarella per il proseguo del Governo. Non possono esistere poteri UE o Bce così male in arnese da rischiare il crollo. Forse questo no, ma più dialogo, una revisione delle regole, meno condizioni e più logiche alla convivenza sì. Convivenza e sacrifici sì ma condivisi. Comunque strana per tutti la divisione del dicastero e ammettere errore per calmare UE. Da paura deriva coraggio per ammettere, accettare. Forse serve una nuova della moneta, anche se siamo stati ingenui quando abbiamo accettato diktat. Le regole non valgono se non sono eguali per tutti, quadro esemplificativo la situazione migranti. Nulla è perfetto, né eterno in questo mondo. Già 4000 ac, la maggioranza dei Sumeri loro andò incontro a esiti negativi a causa della moneta unitaria: Credere di creare una istituzione unica credibile, definitiva è un buon discorso teorico,ma la dimostrazione dice non pratica. Le regole possono debbono essere riviste (migranti, fisco e banche). Correggere tutto con un colpo di spugna, può andare bene in campagna elettorale, serve rispettare tutti ed essere in condizione di essere rispettati, considerato che siamo non solo Paese fondatore, ma Paese pesante sia pure considerando il debito. Per il debito non ci sono colpi di bacchetta magica o pensare che un debito non esista. Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà essere obiettivi, realisti da ambo le parti. Il prof Savona è contrario al “rapporto Cecchini” della Commissione Delors del 1985, perchè troppo di manica larga,con regole non vincolanti, senza un piano “B” per contrastare eventi esterni negativi, che possono pur colpire uno o più componenti UE. Sarebbe servito in un periodo di crescita costante di almeno il 2% annuale. Ora non serve battere i pugni sul tavolo, voler uscire, ma cercare di correggere, adattare alle esigenze, alcune situazioni non semplici, non perfette, usurate da uso e tempo. Una specie di tagliando periodico come si fa alle auto, adattare alle necessità presenti nuove. Si è costruita una nave senza scialuppe di salvataggio. Critiche non contro l’Euro, ma per applicarlo meglio, discorso che molti condividono, ma pochi hanno il coraggio di dirlo al microfono, potenziare non distruggere Euro.

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