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ATTUALITÀREGIONE

Mafia, la Lista Sansa presenta una proposta di legge per i beni confiscati

Supporto e formazione per il personale degli uffici preposti, risorse nella gestione dell’iter per l’assegnazione dei beni, aiuto alle aziende sequestrate e confiscate, una volta depurate, per salvare il lavoro dei dipendenti; è quanto prevede la proposta di legge della Lista Sansa presentata da Roberto Centi, presidente della Commissione regionale Antimafia, e da Ferruccio Sansa. In Liguria i beni confiscati alle mafie sono 464 (+193% rispetto al 2014 quando erano 142); di questi, ben 325 sono ancora da assegnare e in carico all’Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie ed il tempo medio per recuperare questi beni è di circa 10 anni.

“Sono contento di questa proposta perchè è importante così come la nostra azione in consiglio regionale”, dichiara il consigliere regionale Ferruccio Sansa, “e la mafia è un grosso problema che in Liguria viene sottovalutato ignorando i segnali. I beni confiscati sono tanti ma si sa poco; nella nostra regione sono 464 e ben 395 sono ancora da assegnare ricordando che 247 sono a Genova, 40 ad Imperia, 121 a Savona ed i restanti a La Spezia. Questi numeri possono aiutare concretamente le realtà legali e la battaglia dello Stato è importante; è fondamentale riassegnare i beni per capire i danni della mafia ed il recupero della ricchezza se assegnati nuovamente. La ‘ndrangheta e la camorra operano soprattutto nei porticcioli e la mafia albanese è solita gestire la droga; se tutto questo non si combatte il rischio di trovarsi gli spacciatori sottocasa è concreto”.

Parole simili da parte di Roberto Centi, presidente della Commissione regionale Antimafia :”La legge ha iniziato l’iter in commissione, il Consiglio delle Autonomie Locali ha dato parere favorevole e la sottocommissione di cui sono presidente è composta dai consiglieri Bozzano, Riolfo, Garibaldi e Ugolini; sono iniziate le audizioni tecniche ed il professor Nicola Gullo farà vedere le criticità risolte con una legge simile. I presidenti delle commissioni daranno un apporto tecnico senza dimenticare un progetto per legiferare in materia regionale sul caporalato che riguarda principalmente i cantieri navali spezzini e l’agricoltura; non abbiamo studi universitari su questo tema ed il contrasto alla mafia nell’Unione Europea è fondamentale soprattutto nelle regioni a rischio. Abbiamo quattro ambiti di intervento tra cui un piano strategico ed un fondo per i beni confiscati; il piano monitora, studia e cataloga i beni liguri e tutte le province devono essere aiutate. E’fondamentale capire come investire le risorse della regione e capire i bisogni sui territori; ogni realtà ha esigenze diverse e forniamo apporto per la formazione del personale e l’impiego dei fondi. I sindaci sono spaventati perchè i processi sono lunghi e cari ed è fondamentale aiutarli anche in forma consortile; sono 56 le aziende confiscate e spesso, una volta epurate dalla mafia, falliscono e per quelle agricole è fondamentale un aiuto per i fondi ed il personale attuando una distribuzione concreta sul territorio che deve essere rapida. In spesa al comune di Genova ci sono fondi dal 2019 e servono procedure per ristrutturare edifici ma anche per aiutare le aziende confiscate e bonificate; è altrettanto necessario aiutare i territori a gestire i beni. E’fondamentale il rispetto del lavoro della Commissione regionale Antimafia che propone la bozza di legge che deve essere portata a livello regionale; il problema è affidato ai singoli comuni ed il comune di Genova ha un buon regolamento. E’necessario dare risorse e supporto per la gestione di un iter che è difficile così come bisogna aiutare le aziende confiscate e fare ripartire la parte sana per aiutare i lavoratori. Sono 464 gli immobili sequestrati in tutta la regione e la ‘ndrangheta è presente in tutte e quattro le provincie nei settori dell’edilizia, del movimento terra e nelle strutture ricettive in crisi per la pandemia; il traffico di cocaina vede il transito del 40% di tutta quella che entra sul territorio nazionale ed i porti maggiormente coinvolti sono quelli di Genova e La Spezia. Le strutture turistiche maggiormente colpite da questo fenomeno si trovano nel savonese e la provincia di Imperia ha una storia lunga per le infiltrazioni mafiose anche per la vicinanza con la Francia”.

“Questa nuova legge è frutto di un lavoro lungo per risolvere un problema importante; sono più di 400 i beni confiscati e non assegnati e solamente a Genova ne abbiamo centinaia. Tutto questo potrebbe diventare per le associazioni un’importante risorsa ed i proventi delle attività confiscate alla mafia potrebbero tornare in società in modo legale; questa proposta non è di parte e spero possa essere approvata dalla maggioranza”, conclude il consigliere Sansa.

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