Marco Bellomi , SCRITTORE

 

SINOSSI DI

L’ENIGMA DELLE TESTE PERDUTE

 

Tuva Batsaikhan Gorgj è un artista mongolo enigmatico e inquieto, il cui nome porta con sé il peso di un passato oscuro e minaccioso. Dotato di spiccate attitudini sciamaniche, la sua arte oscura e ossessiva è il riflesso di un’infanzia tormentata e di una vita segnata dal sangue e dalla vendetta. Dopo i tragici eventi della “Yurta del Terrore”, narrati nel primo romanzo ambientato nell’entroterra ligure, Tuva fugge, trovando rifugio tra le ombre di Berlino e nella caotica frenesia di Milano. Lontano dai riflettori e costretto a rinunciare alla sua carriera pubblica, intreccia nuove alleanze che lo conducono verso un progetto artistico rivoluzionario, destinato a riaccendere le sue ossessioni più profonde.

Batsaikhan Gorgj e i suoi nuovi alleati conosciuti a Berlino organizzano i rapimenti dei facoltosi collezionisti d’arte nelle cui collezioni si trovano le macabre teste appartenute al collezionista Schieppati, morto anch’esso in circostanze misteriose pochi mesi prima.

Ma qualcosa eccede gli originali piani puramente mercantili del gruppo, proprio per l’affermarsi dell’esuberanza psicotica  dell’artista Tuva che inscena una serie di eventi “artistici” finalizzati al suo ritorno sulla scena pubblica.

Tuva assume quindi  il ruolo nuovo e misterioso del Minotauro, un essere inquietante e provocatorio che sfida il sistema dell’arte contemporanea e il mondo elitario dei collezionisti attraverso un percorso di macabri e misteriosi omicidi rituali, trasformati in performance che sovvertono ogni regola. La sua duplice natura, selvaggia e visionaria ma anche lucida e calcolatrice, lo rende una figura magnetica e al tempo stesso terrificante, capace di incendiare gli animi dei giovani artisti emarginati dal sistema dell’arte e di alimentare una rivolta sotterranea che si espande come un incendio nella metropoli milanese.

Alle porte di Lodi, dove Tuva ha organizzato il suo macabro atelier in una vecchia e nascosta chiesa sconsacrata, si consumano gli esperimenti, le ricerche e trasformazioni anatomiche di cui Tuva stesso è diventato esperto esecutore sorprendendo gli stessi membri della banda.

Il vicecommissario Piscitella e l’esperto d’arte Leonida Ghedini si trovano a inseguire non solo un assassino seriale, ma il simbolo di un caos ancestrale che si insinua nella società, corrompendola dalle fondamenta. Mentre Milano sprofonda in un vortice di follia, spettacolarizzazione mediatica e ritualità insensata, Tuva avanza inesorabile verso uno scontro finale crudele e inevitabile. Nel cuore di questa discesa negli abissi, il suo destino più oscuro lo attende, pronto a consumare ogni cosa e a lasciare un segno indelebile, tra arte, violenza e distruzione.

 

INTERVISTA ALL’ AUTORE

 

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

La scrittura come mezzo espressivo non mi è nuova. Ho sempre redatto comunicati stampa, recensioni di mostre d’arte e articoli critici su artisti occupandomi saltuariamente del mio blog rossodicadmio. Ultimamente ho esplorato la narrativa, prima con racconti brevi e successivamente ho editato i miei primi romanzi. Il primo durante il lockdown post covid: Uno sciamano nel Borgo e l’anno scorso il suo sequel L’enigma delle teste perdute

 Un personaggio molto coinvolgente com’è nato?

Un personaggio di fantasia, direi fondamentale, che troviamo in entrambi i romanzi è l’artista contemporaneo mongolo Tuva Batsaikhan Gorgj. Protagonista assoluto, è un personaggio costruito sull’idea dell’ambivalenza dell’essere umano, sulla doppia personalità e sul concetto di sdoppiamento dell’indole umana, bipolarismo che spesso si riflette nell’attuale società. Temi che mi hanno sempre interessato per la loro potenzialità di essere utilizzati con creatività nella narrazione di genere noir e thriller a cui mi sono riferito per questi romanzi. Tuva, per ragioni legate alla sua provenienza asiatica, abbina pratiche sciamaniche tradizionali con pratiche artistiche contemporanee che lo caratterizzano come artista di successo ma anche come serial killer anomalo, ricercato da tutta la polizia internazionale. Marchiato da un’infanzia problematica ed abusata, da una vita di espedienti, da adulto riuscirà ad evincersi grazie all’arte ma sarà proprio questa a caratterizzare negativamente gli avvenimenti narrati nei due romanzi in un susseguirsi di colpi di scena inaspettati.

Parlaci di come si scrive un libro giallo e quali sono i passaggi da rispettare nella scrittura di un giallo?

Non sono un fanatico della distinzione dei generi letterali e delle loro caratteristiche proprie. Nei miei romanzi , anche se prevalgono forti tinte noir e thriller, gli stili spesso si intrecciano. Soprattutto nel sequel L’enigma delle teste perdute ho fatto delle ricerche molto specifiche nel capo della botanica, della medicina tradizionale antica, nella psicologia empirica degli stati alterati della coscienza, nell’arte della coservazione dei resti umani a carattere scientifico molto in auge dal diciottesimo secolo in Italia.Questo mi ha permesso di dare una connotazione storica che “attraversa i generi” e che in un certo senso li unisce. Altro elemento a cui sono particolarmente legato è l’ambientazione , sia geografica che di luoghi o spazi, che curo particolarmente. Ad esempio il primo romanzo Uno sciamano nel borgo è ambientato in un borgo medioevaleligure esistente a cui mi sono ispirato, Zuccarello in provincia di Savona, e che rendo nella sua dimensione suggestiva, misterica. E’ una prassi al limite del genere vittoriano che sconfina nel giallo, noir. Come vedi non credo nelle ricette codificate come prassi da seguire nella costruzione dei romanzi e dei personaggi. Consapevole dell’esistenza di regole che spesso vengono utilizzate per i vari generi letterari, preferisco ribaltare tali dogmi lasciando che sia il flusso narrativo ad irrompere e caratterizzare le mie storie.

 Cosa troviamo nella tua scrittura?

Nella mia scrittura emergono soprattutto gli argomenti che conosco meglio e che mi stanno a cuore come l’arte contemporanea e moderna, il mistero, il confine labile tra finzione e realtà, la descirizione di personalità borderline e la musica. Come dicevo mi piace ricercare e studiare argomenti e fatti insoliti che cerco di modificare e convogliare nelle storie che descivo. Adoro il flusso creativo che si manifesta man mano che esce dalla mia penna mentre scrivo e creo. Questo atteggiamento credo sia il mio stile di cui mi fido ciecamente e mi pone nella condizione di scrivere al meglio delle mie possibilità.

 Parlaci di te e le tue passioni

Sono un bancario, con la passione della letteratura e l’arte. Leggo parecchio e ho un passato da artista, adoro le wunderkammer vittoriane e la medicina d’altri tempi, il cinema e le immagini evocative , la musica new wave undergraund e indie, ho una spinta verso le questioni ambientali e sono antispecista.

 Dove troviamo i tuoi libri

Il primo romanzo è andato esaurito, mentre il secondo L’enigma delle teste perdute ed Provaci ancora Bill, sulle principali piattaforme on line e ovviamente sul sito della casa editrice. Sicuramente alcune copie autografate anche durante le presenntazioni che sto ancora facendo.

 Progetti futuri

Il primo , quasi imminente: la pubblicazione di un memoir autobiografico. Si tratterà di un ricordo di un caro amico purtoppo scomparso ormai quindi anni fa in seguito ad un terribile fatto di cronaca che ne hanno parlato a livello nazionale. Spero di farlo uscire per ottobre. Subito dopo è pronto un altro romanzo. Torno sul mio genere ma questa volta mi spingo maggiormente sull’ action di carattere sociale ambientato a Milano in un futuro distopico molto imminente. E per finire, sull’onda dell’interesse suscitato durante le presentazioni del L’enigma delle teste perdute, sto valutando insieme all’editore di ripubblicareuna edizione del primo romanzo a cui è legato, visto che è tutt’ora esaurito.

 

 

Di Manuela Montemezzani

MANUELA MONTEMEZZANI
MANUELA MONTEMEZZANI
Manuela Montemezzani nata a Pavia, da anni scrive, ha collaborato con la Provincia Pavese e il Punto negli anni 90. Ha pubblicato cinque raccolte di poesie. Raccolte presentate da Costanzo e al Museo Merini di Milano. Ora ha fondato la sua associazione culturale, Lo specchio dell'arte. Ana scrivere e organizza eventi, tra cui mostre e presentazioni libro