Chi nella sua vita ne ha viste tante, frase consolatoria per non dire che si è avanti con gli anni, ricorderà il 2 dicembre 1973, la domenica nella quale entrarono in vigore le misure governative per prevenire la grave crisi energetica scaturita dalla Guerra del Petrolio. Un’epoca lontana ma che aveva i suoi pregi primo dei quali non esportare termini esteri, anche se poi si coniò quel periodo con la parola austerity. Certo quel periodo, che durò tre mesi, non si può paragonare a quello attuale, ma è pur vero che i locali chiudevano alle 20 e che i cinema mettevano l’ultimo spettacolo alle 18. Tutti a casa, con la RAI che per l’occasione estese i suoi palinsesti con chiusura programmi alle 22,30. Canzonissima trasloco’ alla domenica pomeriggio in concomitanza con la cronaca registrata di un tempo di una partita di calcio sul secondo canale. Ma quel periodo rimarrà impresso nella memoria per le domeniche a piedi, perché era vietato circolare in auto. Fu, a pensarci, un grandissimo successo, perché quella domenica una massa di italiani uscì di casa, come testimonia ad esempio gli 80 mila che riempirono S.Siro per il derby Milan-Inter. Fu un lockdown, oggi bisogna chiamarlo così, che ebbe i suoi effetti positivi, come la riduzione dello smog. Ma poi già a fine gennaio, con soluzioni all ‘italiana, tutto cambiò, con l’introduzione delle targhe pari e dispari che potevano circolare alla domenica o con la RAI che ebbe deroghe per sforare oltre le 22,30. Tutto ebbe fine a febbraio quando la crisi internazionale era agli sgoccioli. Vivemmo bene quel periodo, quasi come un’avventura. Non c’erano i social, i talkshow, gli esperti e gli opinionisti. E forse sarà per questo che ripensando a quei giorni ti assale, ma forse sarà l’età , una nostalgia canaglia.
Foto del 2 dicembre 1973, scattata a Milano
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