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ATTUALITÀL'Angolo della Naturopata

Naturopatia, tra Yin e Yang

Quando decisi di iscrivermi alla Scuola Superiore di Naturopatia, il percorso di formazione quadriennale che mi ha condotta alla professione che svolgo, rimasi molto colpita, consultando il manifesto degli studi che stavo per intraprendere, dalla possibilità di studiare la Medicina Tradizionale Cinese. Probabilmente a questo punto della lettura alcuni di Voi avranno inarcato perplessi un sopracciglio; io stessa, pur essendo sempre stata affascinata dalle culture orientali, al tempo avevo la sensazione che la Medicina Tradizionale Cinese rappresentasse una realtà totalmente distante dalla nostra. Mi sembrava che una disciplina così particolare non potesse avere alcun punto di congiunzione con la medicina naturale occidentale ma in realtà lo studio e il confronto con esperti in materia mi hanno portato a comprendere come, invece, la Medicina Tradizionale Cinese possa costituire un valido strumento di indagine per il Naturopata. Fondata su una storia millenaria, questa disciplina ha una base filosofica molto interessante ed è a partire da essa che, nei secoli, si è sviluppato un approccio del tutto particolare alla malattia e alla cura di essa. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese o Mtc, l’universo, di cui il nostro organismo rappresenta una proiezione, sarebbe formato da una fusione di due elementi lo Yin, la parte femminile, e lo Yang, quella maschile, che si compenetrano reciprocamente in una figura simbolica chiamata Tao, un cerchio ideale in cui il bianco ed il nero si incontrano senza però snaturarsi. Nello Yang, la parte bianca, è presente un cerchio nero, così come nello Yin ne appare uno bianco, a dimostrazione del fatto che nella luce esiste la tenebra ma altrettanto la tenebra è animata dalla luce. Questa distinzione sta alla base della concezione che la Medicina Tradizionale Cinese ha della salute: affinché un organismo sia in perfetto equilibrio lo Yin e lo Yang devono essere in armonia, un eccesso o una carenza di uno dei due può portare ad uno squilibrio e dunque ad uno stato di malattia. Gli organi e gli apparati del nostro organismo vengono identificati in questa logica: gli organi principali o pieni, (polmone, cuore, milza, fegato e reni) quelli collocati più in profondità, responsabili dell’accumulo energetico hanno natura Yin, più femminile e razionale, mentre i visceri più superficiali o cavi (stomaco, intestino tenue, grosso intestino, vescica, vescicola biliare) attivi nella trasformazione delle risorse che il corpo riceve hanno una natura Yang, più maschile e “aggressiva”.
I vari organi e visceri sarebbero collegati tra di loro e “comunicherebbero” attraverso una complessa rete di canali energetici, i cosiddetti meridiani, anch’essi classificati in Yin e Yang a seconda della loro posizione nel corpo e della loro natura ascendente, cioè dalla terra al cielo o discendente, dal cielo alla terra.
In questo complicato e apparentemente astratto corpus medico-filosofico si inserisce la cura della patologia: l’azione mirata su un preciso meridiano porterebbe alla risoluzione della problematica fisica relativa alla parte del corpo corrispondente a quella trattata. Tale trattamento può avvenire tramite la digitopressione, la moxibustione oppure attraverso l’agopuntura ma quest’ultima modalità è ad esclusivo appannaggio dei medici agopuntori. Anche il Naturopata può avvalersi efficacemente dell’approccio della Medicina Tradizionale Cinese, utilizzando ad esempio le indicazioni che arrivano dai ritmi sonno/veglia della persona: secondo tale disciplina infatti, le 24 ore della giornata scandirebbero con precisione anche l’attività dei nostri organi e visceri. Ad ogni fascia oraria di 2 ore corrisponderebbe il picco di attività di una certa parte dell’organismo e il fatto di avvertire un malessere sempre allo stesso orario oppure di svegliarsi sempre ad una certa ora della notte sarebbero indicatori di uno squilibrio energetico di quel preciso organo o viscere: individuare questi segnali consente al Naturopata di avere delle informazioni ulteriori e ‘dirette’ da parte dell’organismo del Cliente, utili per indirizzare ancor meglio la propria azione. Un risveglio ripetitivo intorno alle 2 di notte, ad esempio, potrebbe essere indicatore di un affaticamento energetico del fegato. Raccolta tale informazione il Naturopata può aggiungere un ‘tassello’ in più al quadro generale del Cliente e giungere alla conclusione che possa utile un’azione di “drenaggio” dell’organismo; con tale termine si indica una depurazione naturale del corpo eseguita mediante l’utilizzo di fitoderivati o gemmoderivati (et alii…) mirati ad aiutare l’organo in questione nella sua fisiologica attività.
In questa ottica la Medicina Tradizionale Cinese rappresenta davvero un utile strumento di ‘indagine’ per un professionista e avere conoscenze in merito consente di fornire al Cliente interessanti spunti di riflessione, anche su una eventuale matrice psicosomatica di una problematica fisica.
Insomma, il mondo della Naturopatia e della medicina naturale non finiscono mai di stupirci e di offrire possibilità di cure che possono coadiuvare efficacemente quelle tradizionali senza assolutamente sostituirsi ad esse.
Come ogni giovedì vi saluto caramente e vi dò l’appuntamento alla prossima uscita… Naturalmente, a presto!
Cristinacavallero.nat@gmail.com

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