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ATTUALITÀ

Non è più tempo di eroi

Ieri in diverse città italiane gli operatori sanitari sono scesi in piazza per evidenziare il proprio malessere, sia economico, con retribuzioni tra le più basse in Europa e lavorativo, con turni sempre più stressanti. Di seguito la storia di un’infermiera presa a simbolo di tutta la categoria. A lei e a tutti gli operatori sanitari che ogni giorno svolgono con scrupolo il loro lavoro, non solo per la pandemia,  il grazie di tutta la redazione

Federica lavora come infermiera dalla fine degli anni 80 anche se la vocazione di essere utili agli altri l ‘aveva già da piccola.  Ogni giorno, per tutti questi anni, ha svolto con professionalità il suo lavoro accorgendosi presto che con la sua busta paga, se non sommata con altri componenti la famiglia, sarebbe bastata per pagare le bollette sempre più care, l’affitto, il pieno di benzina visto che chi svolge questo lavoro non può contare su un treno dopo le 22. Per uno sfizio, tipo comprare qualcosa per la casa o staccare la spina per concedersi una vacanza, necessario rivolgersi ad una finanziaria per un piccolo prestito.  Federica negli ultimi due anni, come lei stesso ammette, è sciupata molto in volto, è  stanca, ha perso anche la voglia di coltivare le sue passioni. La pandemia vissuta da dentro, ovviamente con le altre patologie da curare, è  qualcosa che ti segna ti sfibra man mano che passano i giorni, le settimane, i mesi e ora gli anni. Federica è stata dipinta, come tutte le sue colleghe, come un eroe, ma lei sostiene che non è  più tempo di eroi, che è tempo di avere condizioni di vita migliori, turni meno massacranti. Federica ha visto morire dei medici che come lei han lavorato in trincea, i primi tempi della pandemia senza mascherina, e questo dolore rimarrà per sempre dentro di lei, negli incubi notturni che l’assalgono. Dopo il periodo acuto della pandemia, sostiene, siamo passati nel dimenticatoio per tornare poi alla luce con Omicron in questo drammatico inverno.  E intanto negli ospedali si taglia, non si investe e nulla cambia per la categoria che si è stufata a passare come eroe per poi essere dimenticata e lasciata sola.

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