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ATTUALITÀ

Occupazione in provincia di Savona

Con un’imponente mole di numeri e una serie di tabelle, l’Ufficio Economico di Cgil Liguria ha fornito un inquadramento statistico al trend occupazionale della provincia di Savona confrontando i dati di fine 2018 con quelli del 2012, anno di notevole difficoltà per il sistema delle imprese, sia a livello nazionale sia locale. Il quadro che emerge è apparentemente contradditorio sotto alcuni aspetti, ma se si tiene conto del fenomeno tipico di un’economia territoriale per cui ad una flessione del lavoro dipendente corrisponde una tenuta o crescita di quello autonomo e viceversa, la lettura dei dati risulta più comprensibile pur se permane la difficoltà di dare un senso compiuto a numeri non esaustivi.

Con questa premessa, si può partire dal dato principale di fonte Istat: i lavoratori savonesi a fine 2018 erano 108.655, ovvero 1.329 in meno rispetto a fine 2017, con una diminuzione dell’1,2%; in particolare i lavoratori dipendenti sono diminuiti di 1.204 unità (-1,7%) e quelli indipendenti (autonomi) sono calati di 125 unità (-0,3%). Il 65% degli occupati è alle dipendenze, il 35% è un lavoratore autonomo, ed a lavorare sono più i maschi (59%) rispetto alle femmine (41%).

I tre quarti (82 mila, 75,7%) dei savonesi è occupato nei servizi, percentuale molto elevata ma più bassa rispetto alle altre tre province liguri. Viceversa, i lavoratori dell’industria (25 mila tra industria manifatturiera, artigianato di produzione, edilizia) rappresentano il 22,7% del totale e si tratta della percentuale più alta a livello regionale; c’è da aggiungere che 16 mila sono impiegati nell’industria in senso stretto (manifatturiero) e 9 mila nelle costruzioni. L’agricoltura, infine, occupa circa 1.700 addetti. Il tasso di disoccupazione è in crescita al 7,8% ma resta il più basso della Liguria, mentre i giovani senza lavoro raggiungono il 30,4%.

Il confronto con il 2012 offre spunti di notevole interesse. Rispetto a 6 anni fa l’occupazione complessiva è diminuita dell’1,4%; tuttavia, nello stesso periodo, la popolazione in età di lavoro ha registrato una flessione pari al doppio di quella dei lavoratori (-2,8%). Il che se da un lato sta a significare che il tasso di occupazione è in effetti salito, dall’altro lato testimonia come fenomeno negativo il fatto che la diminuzione delle occasioni di lavoro induce sempre più a cercarle altrove.

Nei sei anni considerati, i maggiori settori di attività economica hanno registrato, per quanto riguarda il lavoro dipendente, numeri tutti in diminuzione. Il manifatturiero è sceso da 10.400 addetti a 8.700; il commercio da 9 mila a 8.500; il turismo (alloggio e ristoranti) da 6.500 a 6.300; i trasporti e magazzinaggio da 5.200 a 4.900; le costruzioni da 3.900 a 3.200. Se questo andamento non si è tradotto in una contrazione più forte di quell’1,4% sopra indicato, è dovuto al fatto che c’è stato un incremento del lavoro indipendente. Resta da capire il dato dell’agricoltura, visto che le statistiche Istat per il 2012 indicavano 4.300 addetti (tra dipendenti e indipendenti) e per il 2018 solo 1.700, a produzione vendibile, si ritiene, sostanzialmente invariata. Un balzo di produttività?

I dati riferiti sembrano abbastanza coerenti, pur con un diversa angolazione, con quelli pubblicati un anno fa’ che, di seguito, riportiamo da “Savona:discupazione ai minimi in Liguria”, di Giorgio siri, on line dal 14 marzo 2018:

Strano ma vero, tenuto conto che circa un terzo del territorio provinciale è stato dichiarato area di crisi complessa, i dati Istat diffusi ieri 13 marzo, indicano che la provincia di Savona, in Liguria, espone il minore tasso di disoccupazione (6,7%) a fronte del 9,1% di Genova, del 9,5% della Spezia e del 14,4% di Imperia, mentre la media regionale si attesta sul 9,5% e quella nazionale all’11,1%. Savona fa registrare pure dati confortanti a livello nazionale, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione maschile, con un tasso è al 4,5%, mentre quello femminile arriva al 9,5%. In valori assoluti, i savonesi disoccupati sono circa 8 mila, di cui 3 mila maschi e 5 mila femmine. In Liguria le persone in cerca di occupazione sono 63 mila (29 mila maschi, 34 mila femmine), di cui 33 mila a Genova, 9 mila alla Spezia e 13 mila a Imperia.

Per quanto riguarda la popolazione attiva, in Liguria hanno un posto di lavoro 603 mila persone, di cui 443 mila lavoratori dipendenti e 160 mila indipendenti (autonomi). Il tasso di attività, ovvero il rapporto tra gli occupati e l’insieme delle persone in età di lavoro è pari al 62,4%, in lieve diminuzione rispetto al 62,7% del 2016. A livello regionale gli occupati in attività di servizio sono 472 mila, i lavoratori dell’agricoltura ammontano a 9 mila, quelli dell’industria a 76 mila e quelli delle costruzioni a 46 mila. In provincia di Savona gli occupati sono 110 mila (tasso di occupazione pari al 63,4%), di cui 3 mila nell’agricoltura, 12 mila nell’industria, 9 mila nelle costruzioni e 86 mila (quasi 4 su 5) nei servizi. I lavoratori dipendenti sono 72 mila e quelli indipendenti 38 mila. L’occupazione in Liguria, con la maggioranza degli addetti impiegata nelle attività di servizio è conforme all’economia dei Paesi sviluppati, con un rilievo maggiore, rispetto alle cifre nazionali, dei servizi sull’industria – a livello nazionale gli occupati nell’industria sono un po’ meno della metà rispetto agli addetti ai servizi – .

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