Il pomodoro, come la patata e il peperone, appartiene alla famiglia delle “solanaceae” ed è un frutto annuale dal caratteristico colore rosso, lo si abbina con tutto, specie quando è di stagione. Ma si rende utile anche fuori stagione :si usa sotto forma di salsa, nell’insalata insalata, farcito e nel sugo. E’ un prodotto che richiama il sole, è originario dell’America (dal Messico al Perù). Gli Atzechi chiamavano la pianta “xitomati” e i frutti “tomati”. Era parte integrane della loro cucina. Si affermava che avesse proprietà anche afrodisiache, ma sicuramente ha proprietà antiossidanti. Un curioso l’aneddoto è legato al nome. Si dice che derivi da “pomme d’or”, allora erano gialli, o da “pomme d’amour”, perché alla corte francese, era uso regalarne una piantina per conquistare una dama.
Per successive selezioni si ebbe il viraggio del suo colore da giallo a rosso. Inizialmente fu considerata una pianta velenosa ,in quanto assomigliava alla pianta “morella” e veniva usata per scopi decorativi.
In Italia giunse nel 1544, ma si diffuse solo nel XVII sec trovando condizioni climatiche favorevoli.
Il pomodoro per Napoli, non è solo un vegetale, è un elemento fortemente identitario, un biglietto da visita nel mondo, come il caffè. Si sposa in particolare con la pizza, marchio nel mondo, un piatto unico imitato (spesso malamente) in ogni parte del globo. Si tratta di un prodotto cardine della cucina italiana tanto da non far pensare più alle sue origini esotiche citate in precedenza. Ogni regione, in modi diversi, ha piatti a essi legati: l’amatriciana del Lazio, la pappa al pomodoro in Toscana e chi più ne ha più ne metta!
