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ATTUALITÀ

Per lo sport dilettantistico sarà tutt’altro che facile. Ci vorrà molto impegno e tanta buona volontà.

Fra le molteplici difficoltà che andranno superate nei vari settori sociali,  compito arduo e difficilissimo quello sarà quello che attende le società sportive dilettantistiche, alle prese con evidenti problemi organizzativi ed economici che creeranno alle dirigenze un super lavoro per rimettere in moto un maccanismo che si è improvvisamente bloccato per alcuni mesi. Tecnici ed allenatori avranno il compito di dare nuova motivazione ai giovani, che questa pandemia, ha sfiancato e demotivato per quanto, in essi, ci sia la volontà di riprendere l’attività fisica e di tornare sui campi, non solo per giocare ma anche con il desiderio di stare in compagnia di amici e compagni di squadra. Allenatori che dovranno dare a loro stessi nuove chiare motivazioni e capaci di trasmetterle all’utenza giovanile a loro affidata. Atleti che certamente avranno la muscolatura “arrugginita” dall’inattività per cui dovranno rimettersi in moto con i giusti ritmi e senza forzature. Ma, soprattutto, dovrà tornare  in loro lo stimolo di  gareggiare sui campi, recuperando il tempo perduto. Sarà certamente molto bello ritrovarsi, ma farà ugualmente difficile seguire tutte le indicazioni sanitarie che saranno impartite, il tutto dovrà essere fatto adagio ma con piena volontà e convinzione. Per gli atleti minori di anni 18 sarà importante la piena disponibilità dei genitori, molti dei quali ancora vincolati dalle paure e timori per i propri figli. Riprendere e stare in collettività, frequentando amici e compagni di squadra. il  primo avversario da vincere sarà proprio la paura che si è radicata in queste lunghe settimane di forzata clausura. Lentamente ma costantemente occorrerà riprendere piena padronanza e sicurezza del proprio tempo e del proprio spazio. Andranno rimarginate e ricucite le ferite aperte da un “silenzio sportivo” che è durato decisamente fin troppo e che ha avuto effetti negativi anche sull’umore dei ragazzi e delle loro famiglie. A livello giovanile, i primi allenamenti ed i primi riaprocci dovranno – come – dicevo avere un effetto quasi ludico e ricreativo, basato sulla gioia di ritrovarsi per riprende un percorso bruscamente ed improvvisamente interrotto. Gli allenatori dovranno essere più comprensivi e meno castiganti, aspettando qualche tempo prima di tornare alla “severità” gestionale. I primi allenamenti dovranno essere un momento fi festa! La troppa inattività porterà i ragazzi anche a voler strafare: ogni sforzo dovrà essere controllato e seguito con particolare attenzione. Chiudiamo un occhio e cerchiamo di essere più permissivi. Ritrovarsi è bello, molto bello!

 

 

 

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